Due ore di sciopero negli stabilimenti del Lingotto contro i licenziamenti e contro il mancato pagamento del premio di risultato. Contestata anche la produzione della nuova monovolume in Serbia. E a Melfi la prossima settimana niente cassa integrazione
Sciopero di due ore a Mirafiori e nei diversi stabilimenti Fiat, indetto dalla Fiom contro i licenziamenti e contro il mancato pagamento del premio di risultato. A Mirafiori, secondo quanto riferisce la Fiom, i lavoratori delle Carrozzerie e delle Meccaniche sono usciti in corteo dalla porta 9 di corso Settembrini. Corteo anche per oltre 1000 lavoratori dell’Iveco, che sono usciti dai cancelli della fabbrica.
Secondo il sindacato dei lavoratori delle Carrozzerie e delle Meccaniche di Mirafiori l’adesione allo sciopero è stata del 65-70%. Per l’Azienda alle carrozzerie l’adesione è stata del 14%. Sempre secondo quanto riferisce il sindacato circa 7/800 persone sono uscite in corteo dallo stabilimento di Mirafiori. Più alta, per la Fiom, l’adesione all’Iveco, pari all’80% dei lavoratori. Anche qui c’è stato un corteo di circa 1000 persone, che sono rientrate poco fa in fabbrica.
“Da Torino a Pomigliano ai ricatti non ci pieghiamo”, è lo slogan più ripetuto. Motivo di malumori tra i lavoratori del Lingotto anche l’annuncio d el trasferimento della produzione della nuova monovolume da Mirafiori in Serbia. “Il clima tra i lavoratori – sottolinea Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom torinese – risente molto della novità della Serbia. Ogni giorno si aggiunge una notizia non incoraggiante, che aumenta le preoccupazioni: dai licenziamenti, al mancato pagamento del Premio, da Pomigliano a Mirafiori. I lavoratori, anche quelli non direttamente coinvolti dalle ultime notizie, vogliono sapere quali sono le prospettive del gruppo e cosa intenda fare l’Azienda”.
E intanto, a Melfi è stata annullata la cassa integrazione prevista per la prossima settimana. Lo ha comunicato la Direzione dello stabilimento in provincia di Potenza alle segreterie territoriali e alla Rsu di stabilimento. “Non vi sarà la prevista sospensione con cassa integrazione dell’attività produttiva della prossima settimana per sopraggiunte esigenze produttive” ha detto il segretario regionale della Fismic, Marco Roselli, evidenziando che “è una notizia che ci aspettavamo viste le perdite produttive dovute ai numerosi scioperi di queste settimane, del resto i clienti che hanno scelto di acquistare le vetture prodotte a Melfi non possono aspettare, è grazie a loro che – ha concluso il rappresentante sindacale – i lavoratori hanno un reddito e per questa ragione per il meritato riposo si puo’ attendere una settimana”.