Obama: «nel dossier nulla di nuovo». Nel mirino gli oltre 91.000 documenti riservati diffusi dal sito WikiLeaks sulla guerra
WASHINGTON – Il Pentagono ha disposto l’apertura di un’inchiesta criminale sulla fuga di notizie che ha permesso al sito WikiLeaks di diffondere oltre 91.000 documenti riservati sulla guerra in Afghanistan.
OBAMA: «NULLA DI NUOVO» – Il presidente Barack Obama ha commentato la fuga di notizie sulla guerra in Afganistan, il giorno dopo la diffusione da parte di WikiLeaks di 92.000 documenti riservati sulle operazione militari americane. Obama ha detto che il dossier di WikiLeaks «non rivela nulla di cui già non fossimo a conoscenza». Il presidente ha comunque definito “preoccupante” la fuga di informazioni. Obama ha parlato dalla Casa Bianca, al termine di un incontro con i leader di maggioranza e minoranza al Senato. «Anche se mi preoccupa la diffusione di informazioni così riservate sulle nostre operazioni militari, il fatto è che questi documenti non rivelano nulla di nuovo, nulla di cui l’opinione pubblica non fosse già stata informata», ha detto Obama.
LA STRATEGIA NON CAMBIA – La strategia Usa nella lotta al terrorismo e nelle relazioni con il Pakistan non cambia dopo l’esplosione della «bomba» Wikileaks. Lo ha precisato il capo di Stato maggiore Mike Mullen: non ci saranno conseguenze sulle relazioni con Islamabad, dopo che in parte dei 92mila resoconti di intelligence sulla guerra in Afghanistan svelati dal sito internet sono emersi elementi di collaborazione tra i servizi segreti pakistani (Isi) e i talebani.