Il conflitto a fuoco iniziato questa mattina tra l’esercito libanese e quello israeliano ha provocato alcuni morti. Nessun soldato italiano risulta coinvolto
Una serie di scontri a fuoco tra i soldati libanesi e israeliani si sono registrati questa mattina, martedì 3 agosto, lungo la linea di confine che divide i due Paesi. Il bilancio al momento è di almeno quattro morti. Si tratterebbe di tre soldati e un giornalista libanese. Quanto basta per far tornare lo spettro della guerra che nell’estate del 2006 ha devastato il Libano causando la morte di circa 1000 cittadini, per la maggior parte civili.
I militari italiani della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon, ovvero Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite) che presidiano il confine non risultano coinvolti negli scontri a fuoco in corso. Lo sottolineano fonti della Difesa, le quali spiegano che la località interessata non è nel settore della missione Onu a comando italiano.
Secondo le emittenti al Arabiya e al Jazira, gli scontri sarebbero stati innescati dal tentativo di una pattuglia israeliana, protetta da un carroarmato, di tagliare un albero che si troverebbe in territorio libanese. In segno di avvertimento i soldati di Beirut avrebbero sparato colpi in aria, ai quali sarebbe seguita una sparatoria tra i militari, e un successivo lancio scambio di lanci di mortai.
Secondo i media libanesi gli elicotteri dell’esercito Israeliano starebbero sorvolando il territorio degli scontri. Fonti israeliane sostengono invece che almeno due razzi libanesi siano caduti nel nord dello stato ebraico Molti residenti nella zona settentrionale di Israele inoltre hanno dichiarato a ‘Ynet’, il sito del quotidiano Yediot Ahronot, di aver udito forti esplosioni.
Il presidente libanese Michel Suleiman e il premier Saad Hariri hanno condannato quella che hanno definito “un’aggressione” da parte di Israele e hanno parlato di “violazione della sovranità libanese”, chiedendo allo stesso tempo alle Nazioni Unite e alla comunita’ internazionale di intervenire.
I militari italiani schierati in Libano, compresa la componente navale che pattuglia le coste, sono attualmente circa 1.900. E proprio dal vice comandante della missione, il generale italiano Santi Bonfanti arriva l’appello alla “massima cautela”.
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