Strage in un deposito di birra nel Connecticut. L’uomo, che era stato allontanato per motivi disciplinari, si è suicidato con un fucile dopo essere stato accerchiato dalle forze dell’ordine
MANCHESTER (Connecticut, Usa) – Ennesima strage in un posto di lavoro negli Stati Uniti. Un uomo, a cui era stato detto che doveva dimettersi dopo essere stato richiamato per motivi disciplinari, ha sparato contro i colleghi in un deposito di birre a Manchester, nello Stato del Connecticut, uccidendo otto persone dopo di che si è tolto la vita. Secondo una prima ricostruzione della polizia, Omar Thornton, 34 anni, un camionista che lavorara nel magazzino da un paio di anni, si sarebbe suicidato dopo essere stato accerchiato dalle forze dell’ordine. La ditta dove è avvenuta la sparatoria, la Hartford Distributors, è uno dei principali distribuitori di birra e vino del Connecticut ed è di proprietà di una nota famiglia ebraica della zona. Al momento della strage intorno alle 7 del mattino (le 13 in Italia) nell’edificio vi erano tra le 35 e le 40 persone in quanto stava avvenendo il cambio di turno.
RAZZISMO – «Un funzionario del sindacato lo stava accompagnando in direzione per un colloquio di chiarimento per la nota disciplinare, quando Thornton si è messo a sparare», ha detto John Hollis, un dirigente del sindacato dei camionisti al giornale locale Hartford Courant. Il killer ha sparato con una pistola semiautomatico calibro 223. Thornton, un afro-americano, in passato si era lamentato per il razzismo di cui, a suo dire, sarebbe stato oggetto sul posto di lavoro. Lo ha dichiarato Joanne Hannah, una vicina la cui figlia Kristi è stata per otto anni la fidanzata di Thornton. «I dirigenti del deposito non hanno fatto assolutamente nulla dopo le sue lamentele», ha detto la donna. Nel febbraio 2007 e nel dicembre 2009 Thornton venne trovato due volte oltre i limiti di velocità e la sua patente commerciale venne sospesa per tre mesi.
Redazione online