L’Avvocato Rita Amabile:«Io, nei guai per l’Hollywood:strega immolata sul rogo»
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Rita Amabile (Newpress) |
MILANO – La chiamano zarina, e le piace: «Sono donna e so comandare». Per il suo avviso di garanzia in Comune molti hanno brindato, e se ne compiace: «Ho amici e nemici. Più i nemici? Beh, io ho mandato via tantissima gente…». Andarsene, lei, per carità: «Mi sono messa a disposizione del sindaco. Non mi aspetto una difesa senza verifiche. Se nell’attesa resto al mio posto? Ci mancherebbe altro. Io, in questa inchiesta, servo a dare lustro. Servo a creare collegamenti con la Moratti». L’avvocato Rita Amabile, nata a Salerno il 3 novembre 1953, direttore generale di Milanosport, la società che si occupa delle strutture sportive di Milano, già capo gabinetto in Comune, è indagata nell’affaire Hollywood, ossia cocaina, belle donne drogate, mazzette, dirigenti comunali dal comportamento poco lindo, anche se i filoni sono due, distinti (le discoteche e la pubblica amministrazione).
Dalle carte emerge un’alleanza tra l’Amabile e Rudy Citterio. Di Citterio, ex boss del sindacato dei locali pubblici finito ai domiciliari, l’accusa scrive: «Uomo accecato dalla bramosia di denaro e dall’intento di soddisfare una carriera fulminea che lo porti alla direzione di centri di potere all’interno della struttura amministrativa milanese». A Citterio, l’Amabile ha affidato il figlio, i due sono stati in società per un ristorante aperto dal giovane. Ora, Citterio «è, sì, un furbetto», però «è stato ristoratore, è in Unione del commercio, era uno che poteva insegnare il mestiere. Così è stato». Decide di parlare, chiede di poterlo fare; dice che vuol chiarire anziché difendersi, la Amabile. «Sono una strega immolata sul rogo» premette e conclude. L’avviso di garanzia? L’ha avuto per una vicenda riconducibile a una mostra, spiega, una mostra internazionale, aggiunge, «sponsorizzata dalla famiglia Versace e da Rcs» dove «io intervengo, ma per risolvere un problema». Rileggiamo insieme le carte. Intercettazioni e ricostruzioni sostengono che lei e Citterio vi diate da fare per combattere «lo strapotere» dei pompieri nella commissione di vigilanza dei locali. Vero o falso? «La commissione è comunale. I vigili del fuoco stavano usando strapotere a casa nostra».
E ancora, Citterio e Amabile formano un’amicizia definita «inusuale»: Citterio la chiama e richiama, le manda sms, le chiede consigli e dritte, eppure lei, all’epoca, era un massimo dirigente del Comune, tutto normale? «Sa quante migliaia di persone mi hanno chiamata, in quegli anni, per sapere cose del Comune?». Spesso saranno state cose riservate, davvero le pare tutto normale? «Non lascio mai uscire notizie coperte dal segreto d’ufficio. Parlerei piuttosto di un sistema di relazioni. Con Citterio ho fatto quattro cene a casa mia, e a casa mia è venuta metà giunta, sono venuti i dirigenti. Si chiacchierava. È un reato?». Nell’inchiesta si parla di un concorso per dirigenti, si ipotizzano favori e raccomandazioni, ci sono intercettazioni… «Il concorso? Io mi incazzo, mi scusi il termine, perché è entrata gente impresentabile. Io mi arrabbio perché è rimasta fuori una persona che ha lavorato con Parisi, con me, con altri. Questa è la persona più qualificata del Comune. Non è passata».
Andrea Galli
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