Con 6 coltellate di cui 5 alle spalle e una mortale alla gola. L’uomo, 48 anni, fuggito a bordo di una moto, è stato poi bloccato dai colleghi. Arrestato nei pressi del cimitero
Mara Basso, la vittima (Ansa) |
GENOVA – Ennesima tragedia familiare di questa estate legata ad una crisi di coppia: un maresciallo dei carabinieri, Fabrizio Bruzzone, di 40 anni, ha ucciso nel primo pomeriggio con sette coltellate nella cucina di casa a Pegli la moglie dalla quale stava separandosi, Mara Basso, 38 anni, commessa di un supermercato.
Fabrizio Bruzzone, prestava servizio a Palazzo di Giustizia a Genova (Ansa) |
LA FUGA – Fuggito in ciabatte in sella alla sua moto, è caduto dopo qualche centinaio di metri, si è rialzato ed è sparito per qualche ora. È stato rintracciato nei pressi del cimitero di Pegli, nel ponente cittadino. In stato confusionale e ferito ad una gamba, si è fatto ammanettare dai suoi stessi colleghi senza opporre esistenza. Non era armato: l’arma del delitto, un coltello da cucina, è stato trovato col manico spezzato poco distante dal cadavere della moglie; la pistola d’ordinanza era stata lasciata negli uffici di polizia giudiziaria del tribunale, dove il maresciallo Bruzzone prestava servizio. Una tragedia forse temuta dagli stessi familiari della coppia. «Lo sapevo che l’avrebbe ammazzata!» ha esclamato la madre di Mara Basso accorrendo sul luogo del delitto. Le due figlie della coppia, di otto e dodici anni, non erano per fortuna in casa. Proprio per i continui litigi dei genitori erano ospiti da qualche giorno dai nonni materni. Fabrizio e Mara erano da tempo ai ferri corti ed avevano avviato le pratiche per la separazione. Oggi il maresciallo ha pranzato dalla madre, che abita in un appartamento dello stesso caseggiato di via Vespucci, a Pegli. Quindi è sceso in casa sua dicendo: «Chiedo a Mara di andare insieme in piscina». Probabilmente il diniego della donna ha scatenato la furia del carabiniere. Afferrato un grosso coltello, ha colpito selvaggiamente la moglie in cucina: cinque colpi alla schiena, uno al torace, un altro alla gola. Per la forza messa nel colpire, il manico del coltello si è spezzato.
Le ciabatte per strada dopo la fuga del carabiniere (Ansa) |
IN CIABATTE – Quindi il maresciallo Bruzzone, in ciabatte, è uscito di casa, mentre la madre, allarmata dal trambusto si affacciava. Lo ha visto con le mani insanguinate e si è precipitata nell’appartamento di sotto, trovando il cadavere della nuora in un lago di sangue. Il sottufficiale ha inforcato la sua moto Bmw ed è partito. Ma fatto un centinaio di metri è caduto, urtando un’auto in sosta. Si è rialzato ed è sparito, guidando la moto a piedi nudi. Le ricerche dei carabinieri, avvertiti dalla madre del maresciallo, sono durate circa tre ore: vi hanno preso parte numerose pattuglie ed anche un elicottero. Il maresciallo Bruzzone è stato trovato, inebetito, a pochi chilometri di distanza, nei pressi del cimitero di Pegli, dove si trova la tomba del padre. «La scia di sangue legata alle tragedie familiari continua – sottolinea l’Associazione Avvocati Matrimonialisti -. Negli ultimi due mesi si è registrata una recrudescenza di violenza legata spesso a procedure di separazione e divorzi». «Al di là della ‘conta dei mortì che spetta agli statistici», gli avvocati matrimonialisti ritengono che sia «arrivato il momento di garantire, alle coppie che si separano e che divorziano, un sostegno psicologico necessario per elaborare il ‘luttò per la fine del matrimonio». «Ogni 10 giorni in Italia un marito/compagno in via di separazione progetta il cosiddetto ‘suicidio allargatò; la fascia di età più a rischio va dai 42 ai 50 anni», afferma Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami. (fonte: Ansa)
Redazione online