Simone Tartaglia, 33 anni, ha partecipato alla gara dove è morto il finalista russo: «Ciò che ho visto è stato incredibile. Sono uno sportivo ma di fronte a queste cose uno si ferma»
Simone Tartaglia |
FIRENZE – Ha partecipato anche lui Mondiale di sauna, e ne è uscito sconvolto. Simone Tartaglia, 33 anni, di Pietrasanta (Lucca) era Heinola, seduto in prima fila, proprio davanti all’ingresso della dove è morto uno dei due finalisti del campionato mondiale di sauna, il russo Vladimir Lazyzhenskiy. Tartaglia era partito qualche giorno fa dalla Toscana per partecipare al campionato mondiale: «ciò che ho visto è stato incredibile», dice al telefono all’Ansa. Per lui era la prima partecipazione a questa gara e, probabilmente, sarà anche l’ultima: «sono uno sportivo ma di fronte a queste cose uno si ferma». Nella vita di tutti i giorni fa il tecnico e lavora in un’azienda che produce carrozzine elettroniche. A Pietrasanta aveva lasciato una compagna e la figlia di un anno, che ora vuole riabbracciare al più presto.
CONDIZIONI LIMITE, SOPRATTUTTO PER L’UMIDITA’ – Tartaglia spiega che «effettivamente qui vengono create condizioni limite, non tanto per la temperatura, 110 gradi, quanto per l’acqua: ne viene versata mezzo litro ogni 30 secondi». Dopo quanto ha visto della sua gara non parla volentieri, «sono arrivato intorno al novantesimo posto su oltre 130 concorrenti, resistendo all’interno della sauna 2 minuti e 38 secondi». Ma gli organizzatori, «forse anche per premiare l’unico italiano presente, poco prima della finale mi avevano chiesto di partecipare con altre persone ad una «sauna dimostrazione» e anche per questo ero seduto in prima fila». «Tutti mi hanno detto che non era mai successo niente del genere» aggiunge .
IN PASSATO SOLO IL MALORE DI UN 70ENNE – «In passato c’era stata solo una persona, un settantenne, che aveva avuto un malore ma si era ripreso. Poi, a parte qualche scottatura, non era mai successo niente di grave. Vi assicuro che vedere quei due corpi tirati fuori dalla sauna, in quelle condizioni, è stata dura». Per il concorrente russo non c’era più niente da fare, mentre i sanitari «che erano presenti», hanno aiutato l’altro finalista, il finlandese Timo Kaukonen, che l’anno scorso aveva vinto questo strano campionato, dove l’obiettivo è resistere più a lungo possibile all’interno della sauna.
NON ABBIAMO CAPITO SUBITO LA GRAVITA’ DI QUANTO SUCCEDEVA – «È stato proprio il finlandese a far capire ai giudici, che guardano dai vetri, la difficoltà del suo avversario – prosegue Tartaglia -. I controlli sono seri. Penso che entrambi i finalisti abbiano provato a superare i loro limiti. Noi abbiamo capito subito la gravità di quanto stava accadendo». Lui, per un anno, si era preparato facendo saune in un club sportivo di Camaiore dove, assicura, tornerà «ma per fare una normale sauna come ogni persona può fare». Ma l’immagine dei due uomini tirati fuori dalla sauna, uno dei quali ormai senza vita, «non la dimenticherò mai».