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India, salvi i 200 italiani bloccati

Sono stati contattati quasi tutti i connazionali sorpresi dalle inondazioni in Kashmir. Nei prossimi giorni dovrebbe raggiungere Nuova Delhi. Per l’Onu l’alluvione in Pakistan è un disastro peggiore dello Tsunami

 

E’ stata contattata la “maggior parte” dei circa 200 turisti italiani bloccati nella regione di Ladakh, nel Kashmir indiano, flagellato dalle precipitazioni e inondazioni del fine settimana. Lo ha riferito la Farnesina. L’Unità di Crisi comunque invita chiunque, familiare o parente, conosca qualcuno che è nell’area a segnalarlo tempestivamente, anche se ha già lasciato l’area di crisi. Nella zona, le difficoltà di comunicazione sono enormi e spesso i telefoni cellulari non prendono: è importante quindi avere il maggior numero di segnalazioni per poter incrociare i dati e ricostruire la situazione sul terreno. Secondo la Farnesina, comunque, alcuni turisti italiani sono già riusciti a lasciare le zone montuose di Ladakh e partiranno nelle prossime ore per New Delhi.

Sono ancora centinaia le persone disperse dopo le violente piogge e alluvioni che hanno colpito la regione del Kashmir indiano, molto frequentata dai turisti. A Leh, la principale città di Ladakh, soldati e squadre di soccorso setacciano le case rase al suolo in cerca di cadaveri. Le alluvioni hanno distrutto ponti, strade e danneggiato le linee elettriche. Le vittime sono almeno 165, alcune delle quali non sono state ancora identificate; ma centinaia di persone potrebbero essere morte sepolte dagli smottamenti e dai detriti.

Al di là degli stranieri, continua il dramma per le popolazioni locali. Il bilancio delle vittime delle alluvioni causate da forti piogge cadute nella notte tra giovedì e venerdì è salito ulteriormente oggi con il ritrovamento di altri corpi sotto la spessa coltre di fango e detriti che ha ricoperto parte della vallata di Leh e spazzato via alcuni villaggi come quello di Choglomsar e aumenta di ora in ora il numero degli sfollati.

In totale l’esercito e l’aeronautica militare hanno portato in salvo nella giornata di oggi circa 420 escursionisti indiani e stranieri da diverse vallate. Sono stati impiegati sei elicotteri Cheetah (particolarmente adatti al terreno) che hanno effettuato circa 60 voli dalla valle di Zanskar e dalla base di Skyu alla citta’ di Leh. I soccorsi sono resi più difficili dal fatto che gli elicotteri rischiano di rimanere impantanati nel fango. E i recuperi devono spesso essere effettuati in volo.

Di ben più vaste proporzioni resta invece l’emergenza che da due settimane ha messo in ginocchio il Pakistan colpendo ben 15  milioni di persone. Anche oggi in larga parte del paese sono  continuate le piogge anche se meno intense rispetto ai giorni  scorsi. Decine di migliaia di persone sono state costrette a  lasciare le case allagate per lo straripamento del fiume Indo  nella provincia meridionale del Sindh dove da giorni è allarme  rosso. Il maltempo continua a bloccare l’invio di elicotteri di  soccorso nelle zone montane isolate a causa del crollo di strade e ponti. Nella valle di Swat, dove oltre un anno fa la  popolazione è stata costretta a a sfollare per via della guerra contro i talebani, circa 600 mila persone sono in disperato  bisogno di cibo, acqua e tende. L’Onu ha detto, che per numero di persone disastrate, le inondazioni sono state più devastanti del terremoto di Haiti e dello tsunami.

India, salvi i 200 italiani bloccatiultima modifica: 2010-08-10T12:26:45+02:00da
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