Un temporale porta un po’ di respiro a Mosca e toglie il fumo. I forti venti hanno spento molti incendi. La Protezione civile annuncia che le fiamme si sono dimezzate
MOSCA – Gli incendi che stanno devastando la Russia hanno colpito anche le zone contaminate dal disastro di Chernobyl, la cui centrale oggi si trova in territorio ucraino. Lo afferma il sito internet della Guardia forestale russa secondo il quale dalla metà luglio gli incendi hanno colpito circa 4 mila ettari contaminati. L’elenco delle zone colpite «nei territori più inquinati» include fra l’altro la regione di Briansk, al confine con Bielorussia e Ucraina. Il 6 agosto in quella zona sono stati registrati almeno 28 incendi su una superficie di 269 ettari. Sul sito di Greenpeace Russia, due giorni fa è stata pubblicata una mappa degli incendi nella Russia occidentale, dalla quale si deduceva che nel territorio di Briansk erano scoppiati almeno tre focolai nei boschi inquinati da Chernobyl. Per Greenpeace sono circa 600 i roghi che in tutto potrebbero interessare i boschi in cui nel 1986 si sono depositate le particelle radioattive fuoriuscite dalla centrale atomica in fiamme. Secondo il ministero russo per le Situazioni di emergenza, i roghi che interessano le zone contaminate sono tenuti costantemente sotto controllo e molti sono già stati spenti.
TEMPORALE SU MOSCA – Mosca respira per la prima volta da quasi due mesi di afa che ha attanagliato gli abitanti, facendo salire in modo preoccupante il numero dei decessi negli ospedali. Inoltre si è dimezzata l’area colpita dagli incendi, dopo che i forti venti e i vigili del fuoco hanno domato le fiamme nei boschi e nei villaggi della Russia centrale. Nella notte un temporale ha ripulito l’aria di Mosca a un punto tale da far tornare quasi normale la concentrazione di ossido di carbonio. I termometri sono scesi sotto i 30 gradi, ma durante il giorno, secondo le previsioni, torneranno a 32-34 gradi. Il capo del servizio meteorologico, Roman Vilfand, ha detto di non poter escludere un ritorno dello smog nella capitale. I forti venti hanno comunque spento molti roghi in tutte le zone calde del Paese, e la Protezione civile annuncia che nelle ultime 24 ore il fuoco si è praticamente dimezzato ovunque: solo 92.700 ettari sono colpiti, contro i 174 mila di martedì mattina. Gli esperti però invitano alla cautela. Mobilitati contro i fuochi restano 166 mila fra militari, forze della protezione civile e volontari, mentre circa 150 specialisti stranieri – italiani compresi – lavorano per combattere le fiamme.
Redazione online