Il portavoce del presidente della Camera: «È calunnia, quereliamo». Su alcuni quotidiani: «Lui e Elisabetta si sono occupati del mobilio». Feltri: «Ora rinunci a Montecitorio»
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Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani (Ansa) |
ROMA – Il Giornale attacca ancora il presidente della Camera Gianfranco Fini. In prima pagina campeggia il titolo: «La prova: Fini mente». «Altro che sorpresa e disappunto – si legge nel catenaccio – perché il cognato abita lì: la casa monegasca l’hanno arredata la Tulliani e l’ex leader di An. Che al mobilificio firmava autografi». Fini e la Tulliani, scrive il direttore Vittorio Feltri nel suo editoriale, «hanno arredato il quartierino scegliendo e acquistando in un negozio di Roma i mobili che poi sono stati spediti a Montecarlo. Abbiamo recuperato la fattura della cucina e di altri arredi e raccolto la testimonianza dell’uomo che ha trattato l’affare direttamente con la coppia». Nelle pagine interne Il Giornale pubblica anche l’intervista a un vicino monegasco, anonimo, che sostiene di aver visto «Gianfranco Fini di persona nel palazzo, in compagnia di una bella ragazza bionda vestita molto bene, li ho incrociati nell’androne… Era qualche mese fa intorno a Natale…». Quindi, conclude Feltri, per Fini ora «la rinuncia alla poltrona più alta di Montecitorio è quantomeno opportuna». Dello stesso tenore l’apertura di Libero di Maurizio Belpietro che titola: «I mobili inchiodano Fini».
LA REPLICA – «Quanto pubblicato oggi da Il Giornale è l`ennesima dimostrazione di un delirio diffamatorio che ha portato Feltri ad abdicare ai doveri minimi del giornalista». Fabrizio Alfano, portavoce del presidente della Camera Gianfranco Fini risponde a Feltri: «Pur di denigrare il presidente Fini – spiega la nota del portavoce -, Feltri propone ricostruzioni fantasiose basate su improbabili racconti di personaggi che si celano dietro l’anonimato: in questo modo la calunnia diventa notizia, e la realtà un dettaglio trascurabile. Il tribunale accerterà la grave diffamazione, e il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti la violazione delle regole deontologiche». L’ennesimo capitolo della querelle Feltri-Fini giunge proprio nel momento in cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lancia un appello ad abbassare i toni ed evitare gli scontri.
Redazione online