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Facebook: la trappola del pulsante

L’applicativo non è ufficiale: in realtà si tratta di un malware. Gli utenti iscritti alla piattaforma vengono invitati a installare il pulsante «non mi piace»: ma porta solo guai

«Tentato linciaggio per Tila Tequila». «Mi piace». Il pulsante compare un po’ dappertutto e paradossalmente gli utenti di Facebook sono costretti ad esprimere così il proprio gradimento a notizie, in questo caso di cronaca nera, sui vari siti. In alternativa possono cliccare due volte («non mi piace più») o non cliccarlo affatto. Non esiste infatti ancora il bottone «dislike» per non essere d’accordo su quanto scritto, condiviso o commentato dai propri amici. Anche se sui blog e forum da tempo molti internauti lo reclamano a gran voce. Dal quartier generale del social network hanno già fatto sapere che l’installazione di un «dislike button» non è prevista, perché «non risulta in linea con gli interessi della compagnia». Tuttavia, da qualche giorno gli utenti iscritti alla piattaforma vengono invitati ad installare proprio il discusso «dislike button». Però è meglio che lascino perdere: l’applicativo può portare solo guai.

L’ESCA «NON MI PIACE» – L’allarme è stato lanciato dalla Sophos, una società britannica di sicurezza informatica. Tanti sono già gli utenti di Facebook caduti nella trappola, invitati tramite un link ad installare il «dislike button». In realtà si tratta di un software maligno, un malware che genera una lunga catena di messaggi spam tra gli iscritti al social network. L’esca è molto semplice: un messaggio (in inglese), finge di installare la nuova funzionalità di Facebook e una estensione di Firefox. Quest’ultima viene adottata solo come veicolo per installare il fantomatico bottone. In certi casi capita anche di essere dirottati su siti che effettuano sondaggi o ricerche di mercato online di società terze e cercano così di estrapolare all’utente informazioni personali. Come riporta il blog tecnologico Mashable il testo che compare è molto alettante: «Finalmente ho un bottone “non mi piace” per tutti quegli stupidi post» o «Procuratevi dislike, il pulsante ufficiale di Facebook».

LA REGOLA – «Si tratta di messaggi in sé legittimi, ma sembra che le aziende coinvolte non stiano controllando a dovere a chi li hanno commissionati», è il monito di Graham Cluley di Sophos. Il ricercatore chiede però che Facebook adotti in fretta criteri più severi per lo sviluppo di applicazioni: «Ognuno è in grado di scrivere un applicazione di Facebook. E quelle truffaldine sono sempre più numerose». Per il momento non è chiaro se l’applicativo comparso solo in inglese comporti fastidi o rappresenti anche una seria minaccia per il pc. In ogni caso come sempre vale la regola: dubitare di messaggi improbabili o non cliccare su link che portano a siti web sconosciuti. Se per caso l’utente installa accidentalmente il falso bottone, può disattivarlo in pochi passi: cliccare sull’opzione «account» (in alto a destra della pagina di Facebook), e disattivare l’applicazione tramite la voce «Impostazioni».

Elmar Burchia

Facebook: la trappola del pulsanteultima modifica: 2010-08-17T18:22:08+02:00da
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