Il premier presenterà un documento in quattro punti su cui testare la fedeltà dei finiani. Intanto Bossi insiste per votare “il prima possibile”. Bocchino: “Summit liturgia inutile, punta a mettere nell’angolo i finiani”. Rotondi: “E’ il giro di boa”
E’ arrivato il giorno dell’atteso vertice del Pdl sulle sorti del governo che si terrà a Palazzo Grazioli, residenza romana del premier. Berlusconi presenterà ai quadri del partito un documento programmatico che ha al centro quattro temi: riforma della giustizia, Sud, federalismo, fisco. Documento che sarà un vero e proprio banco di prova per testare la fedeltà dei finiani.
“Dal summit dovranno uscire punti assai precisi e specificati – dice il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio – e crediamo che richiedere il voto, se non c’è una maggioranza parlamentare sulla piattaforma programmatica che avremo discusso, sia non solo legittimo, ma giusto rispetto al popolo sovrano che ci ha conferito il mandato di rappresentare le proprie istanze. Quindi: o fiducia o voto”.
Intanto, alla vigilia del vertice, non sono mancati i toni accesi. Il leader della Lega Umberto Bossi ha auspicato elezioni “il prima possibile, a fine novembre o ai primi di dicembre” ed è tornato sulla richiesta di dimissioni al presidente della Camera Gianfranco Fini: “sarebbero il gesto fondamentale – ha detto – per fermare questa corsa”.
Dal web magazine Farefuturo della fondazione vicina a Fini, invece, è arrivato un nuovo duro attacco contro il Pdl: “Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida con il dossieraggio e con i ricatti, con la menzogna che diventa strumento per attaccare l’avversario e distruggerlo – si legge nell’editoriale di farefuturo – abbiamo difeso per anni Berlusconi sperando nella sua capacità di spiccare il volo e diventare un grande politico, uno statista. Oggi ha ragione chi dice: perché‚ non ci avete pensato prima? Non c’è una risposta che non contempli un pizzico di vergogna. Un vergogna che, però, non prevede ora il silenzio”.
Sulla presa di posizione del magazine diretto da Filippo Rossi però è arrivata la presa di distanza dei presidenti dei gruppi di Futuro e liberta’ alla Camera e al Senato, Italo Bocchino e Pasquale Viespoli “E’ fuorviante e strumentale – scrivono – alimentare la polemica a partire da editoriali sicuramente fuori misura e che non impegnano i gruppi parlamentari e che in ogni caso non rappresentano nè dettano la linea politica che intendiamo seguire”.
Lo stesso Bocchino però non risparmia nuove stoccate nei confronti del premier: “L’impressione è che Berlusconi voglia solo verificare la possibilità di andare avanti con la garanzia del nostro sostegno senza doversi confrontare preventivamente – dice – il summit del Pdl è una liturgia inutile e punta a mettere all’angolo i finiani”.
“Oggi è il giro di boa: o ci sarà la strambata che rilancia il centrodestra e l’azione di governo, o si viaggia spediti con il vento in poppa verso il porto delle elezioni” è invece l’opinione sul summit del ministro per l’Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi.