Dai medici spia alle concessioni alla Lega, Fini ha sempre frenato. La riforma sui tempi della giustizia la chiamò addirittura “amnistia mascherata”. Per Berlusconi è l’obiettivo chiave. Per chiudere con i tribunali
Prendere o lasciare, avverte adesso Berlusconi:
“Sui cinque punti non si tratta”. E’ ancora fresco infatti il doloroso ricordo delle lunghe trattative che hanno portato il Pdl a votare in commissione Giustizia alla Camera gli emendamenti auspicati dalla presidente Giulia Bongiorno, finiana di ferro, alla legge sulle intercettazioni. Modifiche che hanno spezzato la linea dura portata avanti fino a quel momento dal governo, tanto che Berlusconi a caldo parlò di una legge “massacrata”. E a freddo ora promette: “Sulle intercettazioni ci torneremo, perché con questa legge (non ancora approvata in via definitiva, ndr) il problema non si è risolto affatto”.Ma sul fronte Giustizia, dove pure la divisione in due del Csm “per rafforzare la separazione delle carriere” appare poco gradita ai finiani, il pericolo più attuale per la tenuta del governo viene dalla legge sul cosiddetto “processo breve”, che pone un tetto di durata a ogni grado di giudizio. Berlusconi ne ha fatto uno dei punti cardine sui quali a settembre chiederà la fiducia al Parlamento. Ma pare impossibile che con un colpo di spugna vengano cancellati tutti i motivi di contrarietà che per mesi Fini ha espresso in pubblico e in privato. L’esternazione più plateale risale al 22 aprile. Dal palco della direzione nazionale del partito dove di lì a poco si sarebbe consumato il più duro degli scontri Berlusconi-Fini (“Dimettiti” – “Che fai, mi cacci?”) il presidente della Camera disse al premier: “Ti ricordi le litigate a quattr’occhi che abbiamo fatto sul processo breve? Quella era un’amnistia mascherata: e allora mi devi dire che cosa c’entra la riforma della giustizia se poi passano messaggi del genere”.
Del resto, l’ex leader di An non ha mai nascosto le proprie perplessità. Risale all’8 novembre 2009 la prima sonora bocciatura di quella che si andava allora delineando come una legge sulla prescrizione breve: “Danneggerebbe i cittadini”, disse categorico Fini. Poi una lunga trattativa con Berlusconi e la presentazione al Senato di un testo di legge. Dove comparve una sorpresa sgradita ai finiani, inserita per compiacere l’alleato leghista: il tetto temporale ai processi non si applicava ai reati d’immigrazione. Fu l’inizio di un nuovo lungo braccio di ferro: l’avrebbero spuntata, anche questa volta, i finiani.
Il Senato
ha approvato il processo breve il 20 gennaio. Ma da allora la legge è rimasta nei cassetti della commissione Giustizia della Camera. Minacciava di creare nuovi problemi interni alla maggioranza, infatti, la cosiddetta norma transitoria, che permetterebbe l’applicazione del tetto temporale anche ai processi in corso, tra cui quelli sui diritti tv Mediaset e Mills che coinvolgono il premier. Ma ora che ogni scudo processuale per il premier potrebbe venir meno con la temuta bocciatura da parte della Consulta della legge sul legittimo impedimento, Berlusconi, alla testa del Pdl, pur di avere il processo breve è pronto a sfidare a muso duro qualsiasi contrarietà di Fini e dei suoi parlamentari di Futuro e libertà. E loro potranno accettare che passi senza modifiche quella che il presidente della Camera definiva “un’amnistia mascherata”? C’è chi scommette di no.Ma comunque, c’è un altro capitolo che appare fin d’ora in grado di creare non pochi problemi alla maggioranza. Quello dell’immigrazione. Il Governo ha “allo studio”, ha annunciato Berlusconi, provvedimenti per “accrescere e consolidare i risultati raggiunti” nel contrasto all’immigrazione clandestina. Ma da tempo Fini sul tema chiede maggiore “capacità di prestare ascolto alle richieste di coloro che, per motivate ragioni, bussano alle porte” dell’Italia. E si può star certi che sottoporrà a un vaglio severo tutte le norme del governo. Si ricordi allora, a titolo di esempio, che fine fece la disposizione sui medici-spia introdotta in un primo momento nel pacchetto sicurezza e bollata da Fini (e da 101 deputati Pdl) come un esempio di “miopia politica”. Cancellata.
ALTRO CHE “PORCELLUM” QUESTA “LEGGE” SUL PROCESSO BREVE! Per il nostro paese è una vergogna senza precedenti! Un’offesa alla più umile delle intelligenze, una prepotenza a chi dalla legge si aspetta qualcosa. E questa volta c’è poco da ridere, questa “legge” va ben oltre le abituali porcate, alle quali i “nostri” governanti ci hanno “magistralmente” abituato! Roba da chierichetti in confronto le precedenti leggi che per l’aspetto goliardico ci hanno fatto finora sorridere! Tanto, la figura del briccone – canzonato di fatto dai suoi stessi complici – colpiva una sola persona, che per questo veniva ancora più venerata dai suoi più degni simili, che a lui hanno conferito un mandato preciso e tutte le possibili protezioni. E ancora, bavagli che rischiano di distruggere la sicurezza pubblica con una legge travestita da garanzia alla privacy, ma per fortuna oggi anche i più sciocchi e “distratti” hanno capito che la “legge” non serviva a proteggere le conversazioni fra innamorati! Come qualche insospettabile birbaccione, con tono paternalistico predica e predicava! – il PROCESSO BREVE E’ MERA DEPRAVAZIONE! (altro che “porcellum”) – al di la del fatto che serve a una persona sola che se ne infischia altamente di danneggiare un numero di persone che si attendono dalla giustizia processi veri e una legge uguale per tutti, crea una devastazione morale, forse più grave degli effetti che generarono le pazzesche leggi razziali. Con questi criminali modelli, i nostri figli e le future generazioni, si convinceranno che basterà essere furbi quanto basta, per non farsi processare usando espedienti da “quattro” soldi, chiunque potrà inoltre guardare il proprio giudice in faccia accusandolo: “con quale coraggio potete condannarmi, se per salvare un solo colpevole benestante e influente, vi siete piegati alla demolizione del sistema giudiziario del paese che nei secoli è stato la culla e l’emblema del diritto! – mi auguro che anche tutti gli intellettualoidi che ostentano con grande difficoltà l’aria da intellettuali veri, fingendo di essere nel giusto ricorrendo a dissertazioni giuridiche che ormai fanno ridere tutti, dai “luminari” veri ai bambini non completamente scemi, abbiano un momento di lucida coscienza e abbandonino questo spaventoso progetto! – potranno così guardare negli occhi i propri figli e i propri affetti senza vergognarsi – Saranno così sicuramente salvati e ricompensati dalla storia che non perdona e dal tempo che è galantuomo, scusate se è poco!
p/s – news – questi “più fondi” annunciati per la giustizia in questa occasione – mi fanno fare inquietanti pensieri!