Caccia all’uomo in Liguria, la polizia pensa ad un aggressore seriale. Violentatore armato di pistola (forse finta) desiste all’ultimo a causa della gravidanza della donna
GENOVA – L’ultima vittima è stata una trentenne casalinga di Cogoleto al settimo mese di gravidanza. La donna è stata aggredita e minacciata di violenza sessuale con una pistola sulla passeggiata a mare dove era andata a fare una gita in bicicletta. Il maniaco le ha puntato l’arma alla tempia e le ha chiesto un rapporto sessuale. È il terzo tentativo di stupro nel ponente genovese, quello che si è consumato lunedì. Al bruto con la pistola i carabinieri di Genova e Savona stanno dando la caccia dall’aprile scorso.
PROMENADE A RISCHIO – L’uomo colpisce in quella stessa promenade al confine tra le due province, tra Cogoleto e Varazze, dove il serial killer Donato Bilancia uccise due prostitute. La notizia è stata anticipata stamani da «Il Secolo XIX» e dal «Corriere Mercantile» e confermata dai carabinieri. Protagoniste dei tre episodi sono donne sole uscite per una passeggiata oppure di ritorno dai locali notturni della zona.
«FALLO PER MIO FIGLIO» - La vittima di lunedì ha raccontato sotto choc ai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Arenzano di essere stata avvicinata da «un uomo sui trent’anni dall’accento italiano» mentre era uscita a fare un giro in bici. Il malvivente le ha puntato l’arma alla tempia (probabilmente una pistola giocattolo che sembra abbia il tappo rosso) ed ha intimato alla donna di andare tra i cespugli per consumare un rapporto sessuale. La vittima in lacrime lo ha implorato: «Ti prego fallo per il mio bambino». Il bruto accortosi che la donna era incinta ha desistito, ma prima di fuggire in direzione di Savona ha palpato la donna nelle parti intime. «Ho temuto per il mio piccolo – ha raccontato la donna in lacrime ai militari di Arenzano – sono tornata a casa e non riuscivo a smettere di tremare».
I PRECEDENTI – Gli inquirenti non hanno dubbi. Si tratterebbe per descrizione e modus operandi dello stesso bruto che lo scorso 6 luglio aveva aggredito all’uscita di un locale notturno, nella stessa promenade, una quarantenne genovese. Anche in quel caso la reazione della donna lo aveva messo in fuga. Un terzo caso, sempre con modalità analoghe si è consumato nell’aprile scorso. (Fonte: Ansa)