Nella homepage cassica del motore di ricerca l’ennesima variazione del Doodle, il marchio più famoso della Rete
Il «Doodle» a pallini |
Una pioggia di palline colorate si sgancia dalle sei lettere di Google e si muove invadendo tutto lo schermo passandovi sopra il mouse, per ricordare a tutti gli utenti internet le proprietà del motore più cliccato della rete: velocità, interazione, ma anche semplicità d’uso e certo, divertimento nella navigazione. Per una volta sulla homepage italiana di Google (www.google.it) non si festeggia una ricorrenza (l’ultima in ordine temporale fu quella di sabato 4 settembre, dedicata al 25esimo anniversario della scoperta del fullerene, molecola di carbonio), ma si auto-celebrano le qualità del prodotto. Il caso vuole che proprio in questi giorni il motore di ricerca di Mountain View soffi sulle sue prime 12 candeline, ma Google Italia nega che la strana homepage sia legata al suo compleanno.
STORIA DEL DOODLE – L’arte del Doodle (http://www.google.com/logos/), il logo artistico di Google, arriva da lontano. Era la fine dell’estate del 1999 (http://www.google.com/doodle4google/history.html): i fondatori Brin e Page cercarono un modo simpatico per dire che non erano al lavoro e il classico messaggio di out of office, invece che comparire nelle e-mail di notifica della loro assenza, si spostò direttamente sul logo della loro creatura. Un omino a braccia alzate dietro la seconda “o” stava a significare che i 2 si erano allontanati per andare al festival del Burning Man, che anche quest’anno si è appena concluso in Nevada. Da lì in avanti, l’idea di decorare il logo si fa sofisticata e diventa un vero esercizio artistico. Tanto che oggi, a 11 anni di distanza, il Doodle è cambiato circa 300 volte solo negli Stati Uniti e 700 volte in tutto il mondo. Ci lavora un ufficio dedicato, come racconta CNet (http://news.cnet.com/8301-13772_3-20014631-52.html), con 5 persone e un «capo Doodlers». Una sorta di ufficio design dove sono impegnati artisti e creativi con anima tech, in grado di disegnare nuovi loghi ma anche di parlare con programmatori e sistemisti. L’ufficio lavora a pieno ritmo e ha incassato negli anni operazioni più o meno originali. Gli utenti, i blog e i siti informativi ne fanno spesso oggetto di discussione, tanto che ogni Doodle diventa una notizia. Specialmente se arriva a toccare le corde del navigatore: lo scorso maggio un omaggio al Pac-Man fu tra i più apprezzati, primo caso di Doodle interattivo con cui gli utenti potevano anche giocare.
ITALIA – A Milano, dove Google ha la sue sede italiana, non esiste un ufficio dedicato ai Doodle. Ma ogni tre mesi circa un team interno si mette a tavolino per discutere su quali potrebbero essere i temi del trimestre seguente, mettendo sul tavolo anche le molte proposte arrivate dalla community, come precisano da Google Italia. Spesso anzi i Doodle sono frutto di concorsi per gli utenti (i famosi Doodle 4 Google, ultimo in ordine temporale quello sui Mondiali di calcio). A fine riunione trimestrale e scelti i possibili Doodle dei mesi a seguire, le proposte italiane vengono sottoposte all’ufficio design di Mountain View, che raccoglie, seleziona e si mette all’opera. Quest’anno i Doodle esclusivamente italiani, in ordine temporale inverso, sono stati la bandiera disegnata dalle Frecce tricolori del 2 giugno per la festa della Repubblica, il Colosseo per l’inizio della Settimana della cultura in aprile e penna e calamaio il 7 marzo, anniversario della nascita di Alessandro Manzoni.
Eva Perasso