Contestata la posizione della Lega di A sul contratto collettivo. Tutti gli scioperi dichiarati (e sospesi) del campionato. Il primo si verificò il 16 e il 17 marzo 1996. Ma per trovare la prima minaccia bisogna risalire all’11 maggio 1969. L’ultima protesta è datata 30 gennaio 2009, quando l’Aic solidarizzò con i calciatori Daniele Mannini e Davide Possanzini.
MILANO – L’Assocalciatori ha proclamato una giornata di sciopero per protestare contro la posizione della Lega di A sul rinnovo del contratto collettivo. Lo sciopero è stato proclamato il turno del 25-26 settembre, giorno in cui è prevista la quinta giornata del campionato di serie A. Lo sciopero è stato annunciato a Milano dal giocatore del Milan Massimo Oddo che ha letto un comunicato sottoscritto da tutti i capitani e dai rappresentanti sindacali delle squadre di serie A: «La Aic – ha detto Oddo – in perfetta sintonia con le squadre di serie A, ha deciso che queste non scenderanno in campo nella quinta giornata di campionato di serie A del 25 e 26 settembre contro la richiesta di introduzione di un nuovo regime contrattuale» da parte della Lega di serie A che, secondo l’Aic, comporterebbe «la carenza più assoluta di ogni forma di tutela» dei calciatori.
LINEA DURA – «Lo sciopero ci sarà sicuramente, al di là delle decisioni che saranno prese dal prossimo consiglio federale, e si protrarrà se non saranno presi accordi consoni»: lo ha chiarito il portavoce dei calciatori di serie A Massimo Oddo. «Lo sciopero è contro il mancato rinnovo del contratto collettivo ma anche contro lo status di oggetto con cui noi calciatori siamo trattati», ha aggiunto il giocatore del Milan.
CAMPANA: «MAI GIOCATORI COSÌ DECISI» – «In tanti anni non avevo mai visto una presa di posizione così decisa e universale da parte dei calciatori». Lo ha detto il presidente dell’Aic Sergio Campana nella conferenza stampa in cui i giocatori di serie A hanno annunciato una giornata di sciopero. «I calciatori hanno espresso la loro opinione sul conflitto con la Lega di serie A, rilevando che non c’è stato alcun rispetto nei confronti dell’Aic visto che – ha sottolineato Campana – da molto tempo non abbiamo notizie ufficiali e dobbiamo leggerle sui giornali. Sui famosi otto punti riportati dalla stampa c’è un netto dissenso sebbene ci sia qualche disponibilità a proposito della flessibilità economica nei contratti: per questo i calciatori hanno deciso fermamente di scioperare». «Lunedì prossimo il presidente della Federcalcio Abete ha convocato le parti a Roma e cominceranno le trattative – ha spiegato ancora Campana – speriamo che ci siano sviluppi positivi della vicenda: sarebbe l’assunzione dei problemi che da mesi riguardano il nuovo accordo collettivo».
LA RABBIA DI ODDO – «Noi calciatori siamo concordi all’unanimità, questa scelta è stata sottoscritta da tutti i rappresentanti e capitani delle squadre, inclusi tra gli altri Del Piero, Totti, Cannavaro e Chiellini», ha sottolineato Oddo, che in conferenza stampa era accompagnato da alcuni colleghi: i compagni del Milan Rino Gattuso, Clarence Seedorf e Marco Amelia, gli interisti Javier Zanetti, Ivan Cordoba e Paolo Orlandoni e il sampdoriano Daniele Mannini. «Noi siamo lavoratori come tutti gli altri, avere ingaggi alti non può significare godere di meno diritti – ha aggiunto Oddo –. La nostra non è una minaccia ma una presa di posizione: abbiamo sempre chiesto di essere ascoltati su ciò che ci compete, ma la Lega di A non ci ha concesso aperture». «Chiediamo di essere trattati come persone e non come oggetti», ha spiegato ancora Oddo, sottolineando che le maggiori preoccupazioni dei calciatori riguardano la tutela sanitaria. «Secondo l’accordo scaduto – ha chiarito il presidente dell’Aic Sergio Campana – il giocatore poteva scegliere il proprio medico di fiducia e il club partecipava alle spese. Ora invece la Serie A vorrebbe imporre la scelta del medico e qualora il calciatore decidesse altrimenti dovrebbe sopportare tutte le spese da solo».
LOTITO: «E CHE SONO, MINATORI?» – Claudio Lotito a Radio Radio tuona: «E che sono questi, minatori! Certe proteste avevano senso 40 anni fa e avrebbe senso se parlassimo di impiegati di concetti o minatori a 800 euro al mese. E’ uno sciopero assurdo. In serie A c’è gente che guadagna 12 milioni netti e noi non vogliamo comprimere diritti, ma avere la flessibilità che esiste in tutti i settori. Che devo pagare 20 milioni a un giocatore anche se non gioca? Poi se si vince si guadagna di più tutti, prima di tutto i giocatori. E qui parliamo di giocatori di serie A dove lo stipendio medio è di oltre un milione: i giocatori di Lega Pro o B hanno ragioni diverse. Pensate che il giocatore prende il 20 per cento in più se lo faccio allenare con un tecnico qualificato non con il gruppo dei titolari… Quanto alla scelta dei medici io dico: i loro cartellini sono patrimonio della società ed è interesse che i giocatori vengano curati al meglio, ma col nostro controllo».
BERETTA – «Proclamare uno sciopero, che è una scelta veramente estrema, senza confrontarsi nel merito, è un atteggiamento molto grave, che rischia di essere pregiudiziale». Lo ha detto al Gr1 il presidente della Lega calcio di serie A Maurizio Beretta parlando dell’agitazione proclamata per il 25 e 26 settembre dall’Associazione italiana calciatori (Aic): «L’idea di presentarsi al tavolo con una pistola carica e il proiettile in canna non è il modo migliore per cercare un accordo – ha affermato Beretta –. Stiamo parlando di 5-600 soggetti con retribuzioni medie di oltre un milione e mezzo di euro. È un segnale pessimo per tutte le altre categorie che in questo Paese si confrontano con problemi economici molto gravi». «Forse l’Aic avrebbe fatto meglio ad aspettare l’incontro di lunedì per discutere nel merito – ha detto ancora il presidente della Lega di A –. Vedo molte considerazioni inesatte e che non tengono conto della situazione in altri Paesi con cui ci confrontiamo».
SCELTA TATTICA – Una scelta, quella dell’Associalciatori, che più “strategica” non si può. La decisione di non scendere in campo nella quinta giornata del girone di andata di seria A il 25 e 26 ottobre prossimi di fatto “annullerebbe” quella che è stata la partita tra le due migliori squadra degli ultimi campionati. In cartellone, infatti, c’è soprattutto Roma-Inter, oltre a Milan-Genoa e Juventus-Cagliari. Il cartellone è completato da Bari-Brescia, Catania-Bologna, Cesena-Napoli, Chievo-Lazio, Fiorentina-Parma, Palermo-Lecce e Sampdoria-Udinese.
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