L’ad: «Portiamo le lancette avanti nel tempo». L’assemblea approva la nascita di due gruppi: Fiat e Fiat Industrial. Elkann: «Due realtà con forti ambizioni»
Elkann e Marchionne |
TORINO – L’assemblea della Fiat ha dato il via libera a maggioranza alla scissione del gruppo in due distinte società: da una parte ci sarà Fiat con il core business dell’auto (Fiat Group Automobiles, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau più la parte di Fiat Power Train che riguarda l’auto); dall’altra la nuova Fiat Industrial con CNH e Iveco (macchine agricole e industriali) più la parte di Power Train che si occupa dei veicoli industriali e marini. «È un’assemblea storica – ha dichiarato il presidente del Lingotto, John Elkann, chiudendo i lavori – voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato perché tutto questo fosse possibile. Siamo molto orgogliosi di queste due realtà che sono forti e hanno ambizioni importanti».
AVANTI NEL TEMPO – «Oggi portiamo le lancette avanti nel tempo» ha affermato dal canto suo l’amministratore delegato, Sergio Marchionne. «La nostra azienda, o meglio le nostre aziende – ha aggiunto – potranno muoversi a una velocità notevolmente più rapida di quanto non abbiano mai fatto». In particolare, ha sottolineato l’ad, «è un grandissimo giorno per l’Auto. Finalmente potrà decidere il proprio destino senza preoccuparsi delle conseguenze per Cnh. Deve avere la totale libertà di scegliere con chi andare avanti. Finalmente l’Auto è libera dalle escavatrici e dai trattori».
CHRYSLER – A proposito delle prospettive future, l’ad del Lingotto ha affermato che il primo aumento dal 20% al 25% di Fiat in Chrysler potrebbe arrivare già entro quest’anno e «sarà legato al lancio della 500». «L’obiettivo è arrivare al 35% entro il 2011 – ha spiegato. – Ci stiamo lavorando e la cosa più importante è raggiungere i target».
ALFA – «Continuiamo a riaffermare l’impegno per una grande Alfa» ha poi detto l’amministratore delegato della Fiat. E, a proposito dell’interesse di Volkswagen, ha aggiunto: «Non ho bussato io. Chi ha bussato ha bussato, non è stata la Fiat».
SINDACATI – Marchionne si è detto poi ottimista sulla possibilità che Federmeccanica e sindacati trovino un accordo per definire una disciplina specifica per il settore auto. E ha assicurato che il Lingotto lavorerà insieme con Confindustria e la federazione delle aziende metalmeccaniche per trovare una soluzione che eviti l’uscita della casa automobilistica torinese dal sistema confindustriale. «Sono incoraggiato da alcune cose viste negli scorsi 60 giorni – ha detto Marchionne. – C’è buona volontà, per noi il progetto “Fabbrica Italia” è troppo importante». Una volta chiusa la partita di Pomigliano, ha poi spiegato Marchionne, «parleremo dell’allocazione dei prodotti a Torino». L’ad ha criticato nuovamente le scelte «totalmente irrazionali» dei sindacati, che si rifiutano di «allinearsi con le nostre proposte». «Bisogna andare avanti stabilimento per stabilimento per creare le condizioni di governabilità» ha proseguito Marchionne, aggiungendo che «se non si creano queste condizioni non ha senso parlare di produzioni».
MINISTRO – L’ad ha poi risposto a una domanda sulla mancata nomina (finora) del nuovo ministro dello Sviluppo Economico. «Le scelte di come governare in questo Paese non mi appartengono, la Fiat è una multinazionale che va avanti per i fatti suoi. Se il presidente Berlusconi ritiene che sia necessario nominare un ministro dello Sviluppo economico è una scelta sua, non mia».
Redazione online
Hey guys,
Im new here im sam.
I hope everyone is good!
I look forwards to being active here 🙂
see you all on the forum