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Il (pessimo) caffè dei casalesi imposto a bar e supermercati: undici arresti

Miscela della marca «nobis». Blitz della Dda: in manette per estorsione presunti affiliati al gruppo vicino a Bidognetti e Setola

CASERTA – Il piacere del caffè si annullava di fronte alla brodaglia nera imposta dalla camorra ai baristi. Una miscela col marchio «Caffè Nobis», che secondo gli inquirenti i titolari di bar ed anche di salumerie erano costretti ad acquistare da emissari del gruppo casalese di Francesco Bidognetti, detto Cicciotto ’e mezzanotte ma per alcuni mesi – dall’aprile del 2008 al gennaio del 2009 – saldamente in mano al capo dell’ala stragista dell’organizzazione, Giuseppe Setola, poi arrestato. Il blitz coordinato dalla Dda ha portato a 11 arresti di altrettanti presunti affiliati.

INDAGINI – Le indagini sulle estorsioni a titolari di bar ma anche di salumerie e supermercati, furono avviate nell’ottobre di due anni fa, dopo il ritrovamento in un covo di Setola a Trentola Ducenta, di un notevole quantitativo di caffè Nobis, di fatture e di altra documentazione relativa alla commercializzazione del prodotto, il cui marchio ha preso il nome dal titolare di un bar di Trentola Ducenta, Giuseppe Nobis, uno dei destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite questa mattina dalla squadra mobile di Caserta.

ACCUSE – Gli indagati, tra cui lo stesso Setola, sono accusati, tra l’altro, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo camorristico, estorsioni aggravate e continuate, porto e detenzione di armi e munizioni.

Il (pessimo) caffè dei casalesi imposto a bar e supermercati: undici arrestiultima modifica: 2010-09-21T16:07:35+02:00da
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