Un gol al 91′ del montenegrino subentrato a Totti nel finale risolve il big-match della quinta giornata. Giallorossi che tornano al successo dopo cinque turni e si rilanciano in campionato, nerazzurri costretti alla prima sconfitta stagionale.
ROMA-INTER 1-0
91′ Vucinic
Un colpo di testa in tuffo di Vucinic al 92′ decide a favore della Roma la sfida dell’Olimpico contro l’Inter. E’ questo il verdetto del secondo anticipo della 5.a giornata di serie A. Il jolly finale del montenegrino spezza l’equilibrio, anche se nel corso del match non erano mancate le occasioni da rete, clamorosa quella di Borriello che non era riescito davanti la porta ad arrivare sul pallone.
La svolta arriva al 31′ quando Ranieri toglie Totti per Vucinic e il capitano sembra non gradire molto. Al 32′ un errore di Juan rischia di favorire Sneijder, si inserisce Eto’o che però sbaglia il diagonale. Il 38′ Lobont si salva d’istinto su un pericoloso destro di Eto’o. Al 46′ il gol partita che era nell’aria: cross di De Rossi e stacco di testa vincente di Vucinic.
Una curiosità all’Olimpico per l’anticipo di campionato Roma-Inter: due terzini sinistri, il giallorosso Riise e il nerazzurro Chivu, in campo con un caschetto protettivo di tipo rugbistico. Entrambi hanno subìto infortuni con traumi alla testa: più grave quello dell’interista nella scorsa stagione contro il Chievo, semplice commozione cerebrale invece per il giallorosso alcune settimane fa durante un allenamento con la nazionale norvegese.
L’allenatore dell’Inter Rafael Benitez ai microfoni di Sky dopo la sconfitta contro la Roma: ” Penso che alla fine della partita bisogna avere un po’ più di intensità. Il problema non è il gol alla fine, che è una situazione che può capitare, il problema è che abbiamo avuto 15 tiri in porta, abbiamo avuto occasioni da gol, ma dobbiamo farli, questa può essere la differenza”. E sulla poca cattiveria dell’attacco nerazzurro: ”Sapevamo che sarebbe potuta andare così, abbiamo avuto tante situazioni in cui avremmo potuto fare gol. Fuori casa, con 15 tiri in porta, bisogna fare gol”.
Sullo sfogo di Chivu Benitez ha commentato così: ”Ne abbiamo parlato tra primo e secondo tempo, di lavorare un po’ di più in difesa, nella fase laterale, poi abbiamo fatto così. Io non ho sentito cosa ha detto, ma chiaramente ne abbiamo parlato per migliorare un po’ in difesa la squadra”. E sulla poca lucidità dell’attacco: ”Non è facile quando si giocano tante partite. Abbiamo avuto 3-4 situazioni in contropiedi in cui avremmo potuto fare gol. Fuori casa se non fai gol, devi lavorare in contropiede e può essere che alla fine qualche giocatore sia un po’ più stanco”.
Infine capitolo Milito: ”Milito aveva un problema. Pandev, Eto’o, Snejider, sono tutti giocatori con mentalità offensiva. Giocatori al loro livello non è facile trovarli. Muntari poteva aiutare in difesa, Milito aveva un problema muscolare, con Eto’o e Muntari potevamo avere possesso di palla e velocità”.
MILAN-GENOA 1-0
4′ st Ibrahimovic
Ibra festeggiato dai compagni (Ap/Bruno |
Ancora lui, sempre lui. Ci vuole un gol di Zlatan Ibrahimovic perché il Milan battail Genoa a San Siro. Lo svedese ha segnato alla sua maniera, allungando il piedone su un lancio di Pirlo che gli incerti Ranocchia e Dainelli del Genoa lasciano rimbalzare: e Ibra li beffa anticipando con un pallonetto il portiere rossoblù Edoardo. La rete al 4′ del secondo tempo, dopo che nei primi 45′ i rossoneri avevano rischiato di subire due volte un gol dagli ospiti. Prima Abbiati ha deviato sul palo un cross di Palacio, poi ha salvato al 45′ su un colpo di testa di Chico. Dopo il vantaggio, però, il Milan non ha faticato troppo a controllare la gara e anzi è andato vicino al raddoppio con Flamini nel finale, quando il Genoa era molto sbilanciato in avanti alla ricerca del pareggio. È provato ma soddisfatto Zlatan Ibrahimovic: «Sono stanco, però si devono fare sacrifici per vincere – le parole di Ibrahimovic ai microfoni di Sky -. Era una partita importante, tutti hanno lavorato alla grande, adesso è un momento in cui anche se tutto è facile diventa difficile, ma l’importante è vincere. Questo Milan – ha aggiunto – non dipende da un solo giocatore, siamo 11 in campo, 5 fuori e altri 5 che non sono in squadra per il momento. Dipende da tutti, tutti lavoriamo insieme e andiamo avanti, perché se noi lavoriamo e stiamo concentrati non sono preoccupato. Nelle ultime partite non abbiamo avuto fortuna, ma oggi è andata bene, anche se alla fine è stata un po’ difficile. L’Inter? Noi dobbiamo pensare a noi – ha concluso Ibrahimovic – cosa fanno gli altri non mi preoccupa, se noi facciamo il nostro lavoro arriviamo primi».
Pastore, sempre più convincente con il Palermo |
LE PARTITE DI DOMENICA – Le due matricole migliori, almeno in questa prima fase iniziale di campionato, tenteranno di rimanere nelle zone alte della classifica. Il Brescia sarà impegnato sul campo del Bari: i pugliesi sono reduci dal sonoro ko contro l’Inter e vorranno rifarsi subito. Ma la squadra di Iachini ha dimostrato di poter dare fastidio a chiunque. Soprattutto grazie al trio Diamanti-Eder-Caracciolo. Il Chievo, dopo aver espugnato il San Paolo, ospita invece la Lazio, che mercoledì aveva bloccato il Milan all’Olimpico. La Fiorentina, piuttosto deludente finora (solo due pareggi in quattro partite), ha assolutamente bisogno dei tre punti: al “Franchi” arriva il Parma. Cesena e Napoli sono entrambe reduci da una sconfitta: la squadra di Ficcadenti e quella di Mazzarri puntano al bottino pieno per non perdere contatto con le zone nobili della classifica. L’Udinese, in campo a Genova contro la Sampdoria, deve invece assolutamente cancellare lo zero in classifica. Impegni casalinghi per le siciliane: il Catania affronta il Bologna, il Palermo di Pastore ospita il Lecce.
JUVENTUS-CAGLIARI – Domenica sera, poi, torna in campo la Juventus. La squadra di Delneri, già a sei lunghezze di distanza dall’Inter, riceve il Cagliari (ore 20:45). Il tecnico bianconero dovrebbe cambiare qualcosa in attacco: a riposo uno tra Del Piero e Quagliarella, potrebbe giocare Iaquinta dal primo minuto. Centrocampo confermato nonostante le difficoltà dimostrate contro il Palermo: Aquilani, del resto, non sembra ancora in grado di caricarsi la squadra sulle spalle. Il presidente, Andrea Agnelli, prova intanto a dare una scossa all’ambiente, e lo fa al termine del cda che si è svolto nel cantiere del nuovo stadio: «Il presente è come me lo aspettavo, ci vorrà del tempo, ci sono ancora errori di gioventù, perché una rosa giovane non può anche essere esperta. La qualità dell’organico, però, non può essere messo in discussione. Questa – conclude Agnelli – è una squadra che può battere tutti e che può competere con tutti».
Redazione online