TRAGEDIA SFIORATA VENERDì SERA ALLO SCALO DI PUNTA RAISI. Paura per i 143 passeggeri a bordo: una ventina i feriti. Polemica: «Soccorsi in ritardo». Voli deviati o cancellati
L’aereo della Wind Jet sul prato (Ansa) |
ROMA – Sono due le inchieste aperte dalla magistratura sulla sfiorata tragedia di venerdì sera all’aeroporto di Palermo, dove una ventina di viaggiatori siciliani e romani sono rimasti feriti quando un Airbus 300 della compagnia Wind Jet proveniente da Fiumicino è finito fuori pista in fase d’atterraggio. A indagare sull’incidente sono sia la Procura di Palermo sia l’Ansv, l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Lo scalo palermitano, chiuso in serata, riaprirà domenica. Lo ha annunciato Alitalia: saranno operativi soltanto dal pomeriggio i primi collegamenti Roma-Palermo dall’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino. Il primo volo utile dalla capitale, che era previsto per le 9.00 del 26 settembre, è stato annullato. Mentre il presidente dell’Enac, Vito Riggio, avverte che lo scalo isolano rimarrà chiuso fino alle 14 di domenica, «ma non sappiamo al momento se questa previsione sarà rispettata».
Vigili del fuoco intorno all’aereo fuoripista (Ap) |
SOLI SULLA PISTA – L’incidente del volo IV243 all’aeroporto «Falcone e Borsellino» ha coinvolto 143 passeggeri. I feriti sono stati soccorsi dapprima dal personale sanitario dello scalo siciliano poi dai paramedici delle ambulanze sopraggiunte. Ma non sono mancate le dure polemiche: «Abbiamo dovuto arrangiarci da soli – accusa una passeggera romana – raggiungendo a piedi la fine della pista dopo che ci avevano fatto scendere dagli scivoli di sicurezza. Ci hanno abbandonati sotto la pioggia».
Sulla zona dello scalo palermitano da venerdì pomeriggio pioveva a dirotto. Forse proprio la scarsa visibilità dovuta anche alle cattive condizioni atmosferiche ha provocato il fuori pista dell’aereo, che ha terminato la sua corsa pattinando sul prato prima di fermarsi. Secondo quanto riferito dai passeggeri, i soccorsi sarebbero arrivati con parecchi minuti di ritardo.
DISAGI PER CHI VOLA – La chiusura dello scalo palermitano ha provocato sabato ritardi e cancellazioni su molti voli. Alitalia ha deviato 32 operativi da e per Palermo, cancellandone poi altri 10. Dei voli deviati 24 sono stati spostati su Trapani e 8 su Catania. I passeggeri il cui volo in partenza è stato riprogrammato da Trapani e da Catania possono recarsi direttamente nei rispettivi aeroporti o recarsi all’aeroporto di Palermo (dove sono stati organizzati trasferimenti in pullman) con un anticipo di almeno 3 ore rispetto all’orario del proprio volo. Alitalia sta contattando direttamente i passeggeri coinvolti.
Anche la compagnia Wind Jet sta ricollocando i viaggiatori sui propri voli per Catania, poi da lì sono a disposizione dei pullman per il trasferimento. In alternativa – ha assicurato inoltre la compagnia – possono chiedere il rimborso del biglietto.
Alcuni dei passeggeri feriti (Ansa) |
COLPA DEL MALTEMPO – La compagnia aerea Wind Jet conferma che la causa dell’incidente è stata il maltempo. E sottolinea «la grande preparazione del pilota che è riuscito a tenere l’aereo in assetto», cosa che ha evitato uno schianto. Alcuni dei passeggeri si sono feriti al momento di lasciare il velivolo attraverso gli scivoli più che nell’atterraggio vero e proprio.
Feriti medicati nello scalo (Photomasi) |
LA RABBIA DEI PASSEGGERI – «Dopo l’atterraggio fuori pista a bordo dell’aereo c’erano scene di panico e urla – racconta Salvatore Lauro, ingegnere, 46 anni -. Si sono aperte le cappelliere e molti oggetti sono caduti. Io sono stato ferito alla testa». «Ho visto le coperture del motore di destro aperte – aggiunge – Dopo avere toccato violentemente terra sono state attivate le mascherine dell’ossigeno. Poi hanno aperto gli scivoli. E prima di lasciare il velivolo alcuni passeggeri hanno bloccato le uscite per qualche minuto perché non volevano lasciare il bagaglio a mano a bordo. Ma i componenti dell’equipaggio li hanno invitati a scendere senza trolley».
Lauro lamenta «il ritardo nell’arrivo dei soccorsi. Abbiamo dovuto percorrere la pista a piedi sotto la pioggia – conferma un’altra passeggera – prima che arrivassero le navette che ci hanno condotto al terminal». Il passeggero è stato medicato in infermeria. «Adesso torno a casa – osserva – meno male che alla fine non è successo nulla di irreparabile. Tra i feriti quello più grave mi è sembrato un uomo con la spalla lussata».
Redazione online