La donna era provata per l’accusa mossa al figlio. La madre di Avolio, accusato di essere il sicario di Teresa Buonocore, si è lanciata dal secondo piano: tibia rotta
NAPOLI – La madre di Giuseppe Avolio, uno dei due giovani arrestati nei giorni scorsi con l’accusa di aver assassinato Teresa Buonocore, ha tentato il suicidio domenica mattina lanciandosi nel vuoto dal balcone della sua abitazione, a Portici. Flora Scognamiglio, di 44 anni, è ora ricoverata in condizioni non gravi nell’ospedale «Loreto Mare» di Napoli. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, la donna, provata dall’arresto del figlio con una accusa gravissima, si è lanciata nel vuoto dal secondo piano dell’edificio in cui abita, in via Guglielmo Marconi. Una tettoia metallica ha attutito l’impatto, poi si è rialzata e ha tentato nuovamente di lanciarsi nel vuoto: fortunatamente, ha solo la frattura di una tibia.
Soccorsa da una ambulanza del 118. I carabinieri hanno accertato che il tentativo di suicidio è legato all’arresto del figlio. Avolio è indiziato di essere uno dei due killer di Teresa Buonocore (l’altro è il tatuatore Alberto Amendola), la mamma coraggio che aveva testimoniato nel processo contro l’uomo – Enrico Perillo – accusato di abusi su una delle sue bambine.
Intanto si cerca di definire i rapporti tra i due killer e i mandanti, a partire proprio da Enrico Perillo. Si scandaglia nella corrispondenza del pedofilo – detenuto nel carcere di Modena – per capire se avesse spedito lettere dal carcere al tatuatore che già conosceva (era stato anche suo testimone a difesa durante il processo). Ad accusare il pedofilo e la sua famiglia – il fratello Lorenzo e la moglie Patrizia Nicolino – sono proprio i due killer, sebbene con racconti confusi e non univoci. Per questo motivo i due familiari sono indagati per omicidio.
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