I treni sono rimasti fermi per circa un’ora, con pesanti disagi per i passeggeri. A San Babila il 118 è intervenuto per soccorrere alcuni passeggeri. Poco dopo problemi anche a Cairoli
I soccorsi alla stazione San Babila (foto Sandro Rizzi) |
MILANO – Due distinti incidenti, avvenuti per coincidenza a pochi minuti di distanza e in piena ora di punta, hanno creato gravi problemi alla circolazione mercoledì mattina sulla linea 1 della metropolitana. La circolazione dei treni è rimasta in parte bloccata nella parte più «centrale» della linea (San Babila-Pagano), con pesanti disagi per i passeggeri. Il primo problema si è verificato alle 8.40 nella stazione di San Babila, dove un treno si è improvvisamente arrestato con una brusca frenata. Alcuni passeggeri sono caduti e sono rimasti contusi: il 118 ha inviato sul posto tre ambulanze che hanno provveduto a varie medicazioni (su uno dei treni in arrivo si trovava casualmente il nostro giornalista Sandro Rizzi, che ha scattato le foto in questa pagina). La linea è stata interrotta tra le stazioni di Palestro e Cairoli; Atm ha attivato un servizio di autobus sostitutivi. Sono in corso accertamenti per capire il motivo dell’arresto improvviso del treno.
I soccorritori a bordo del treno (foto Sandro Rizzi) |
IL SECONDO INCIDENTE – I soccorsi a San Babila sono terminati alle 9.05, ma alle 9.10 si è verificato il secondo problema: un treno guasto alla stazione Cairoli ha causato un nuovo blocco della circolazione in entrambi i sensi di marcia tra Palestro e Pagano. Pertanto è stato necessario «dirottare» i bus sostitutivi fino a Pagano. La circolazione è tornata normale su tutta la linea alle 9.30.
I DISAGI PER I VIAGGIATORI – I messaggi audio trasmessi in metropolitana, come raccontano alcuni passeggeri, all’inizio non erano chiari, perché si comunicava che il transito sulla linea rossa era sospeso «a tempo indefinito per cause non conosciute da Atm». Intanto però centinaia di passeggeri continuavano a entrare dai tornelli, che non erano stati bloccati, obliteravano i biglietti, arrivavano in banchina e si vedevano successivamente invitati a risalire in superficie, in cerca dei mezzi sostitutivi.
Redazione online