In vista del secondo match della fase a gironi di Europa League il tecnico dei Citizens prepara la sfida con la Juventus, aprendo inaspettatamente le porte alla panchina bianconera: “Mai dire mai, in fondo da bambino tifavo Juventus…”
Roberto Mancini presenta la sfida di Europa League di giovedì sera. Si tratta dell’occasione per negare la sua antipatia verso i bianconeri che un giorno – parole dello stesso Mancio – potrebbe addirittura allenare. “Perchè no? Il calcio e’ fatto così. Non sono mai stato un nemico della Juventus, anzi da bambino tifavo proprio per i bianconeri”.
Roberto Mancini sa che il Manchester City deve dare il meglio per superare la compagine bianconera. “Contro la Juve schiererò la miglior formazione possibile”. E pazienza se domenica i citizens sono attesi dal Newcastle in un insidioso appuntamento di campionato. “Giochiamo il giovedì sera in Europa League, quindi abbiamo solo 2 giorni e 2 notti di riposo prima dell’impegno successivo. Ma io voglio sempre mandare in campo la miglior formazione”, dice il tecnico. In Carling Cup, la scorsa settimana, il City si è presentato in campo con 6 ragazzini contro il West Bromwich. Bisognava risparmiare energie prima del big match giocato sabato e vinto 1-0 contro il Chelsea. Ora, la situazione è diversa.
“Adesso posso ruotare 2 o 3 giocatori, ho a disposizione più opzioni”. dice Mancini, che in attacco punta a recuperare Shaun Wright-Phillips e in difesa spera di contare su Micah Richards. “Speriamo di fare un buon lavoro sia contro la Juve che contro il Newcastle”, aggiunge. La Juve, per lui, non ha segreti. “E’ una squadra forte, hanno ingaggiato molti giocatori nuovi e stanno lavorando giorno per giorno con l’obiettivo di migliorare. La Juventus è stata per anni ai vertici del calcio mondiale, ci aspetta una gara complicata”.
In classifica, il City ha 3 punti dopo l’esordio vincente. I bianconeri, invece, hanno pareggiato in casa contro il Lech Poznan. “Se vinciamo andiamo a quota 6, è importante superare la fase a gironi. Ma sarebbe sbagliato pensare di ipotecare la qualificazione con 2 vittorie. Quando si comincia a pensare una cosa del genere, si comincia a sbagliare”, dice.
“Da ragazzino tifavo per la Juve, poi l’ho affrontata sempre da avversario. Per me non è una partita speciale, voglio che le sfide con le squadre italiane per noi diventino un’abitudine. Magari, già a partire dalla Champions League del prossimo anno”, afferma il tecnico. “Certo – sorride evidenziando la competenza del proprio staff – conosco molto bene la Juventus… Ma conosco anche il Wolverhampton…”.