Nella lega della contea del Sussex, in Inghilterra. Mark Poluton era il tecnico del Chichester City: nel mezzo di un incontro ha ricevuto una telefonata della dirigenza
![]() |
Mark Poulton (da Thesun.co.uk) |
LONDRA – Sembra una barzelletta e di certo non era mai successo prima nella storia del calcio, ma per Mark Poulton c’è davvero poco ridere, perché il signore in questione è il primo allenatore a essere licenziato via telefono durante una partita della Rur Charity Cup (la coppa della contea del Sussex) che, fra l’altro, la sua squadra stava vincendo 2 a 1 contro il Redhill. È successo il 28 settembre al Chichester City, club che milita nella prima divisione della Sussex County League, la scorsa settimana.
LICENZIATO – Poulton era in panchina come di consueto, quando ha ricevuto la chiamata da uno dei dirigenti della società (che la scorsa estate è stata rilevata da un nuovo gruppo), nella quale gli veniva comunicato il licenziamento e la perdita del suo lavoro da 200 sterline a settimana. Insomma, un siluramento in puro stile The Apprentice: you’re fired! (lo show della Bbc che prevede la cacciata in diretta dei concorrenti, ndr) e che ha lasciato il povero Mark letteralmente attonito e anche un pochino arrabbiato. «Devo essere il primo tecnico nella storia del calcio a ricevere una telefonata durante una partita nella quale gli comunicano che è licenziato», si è sfogato Poulton sul Sun. Una cosa simile non l’avrei mai creduta, ma c’è una tale confusione nel club che è molto meglio che io ne sia fuori». Al suo posto, la nuova dirigenza ha deciso di rimettere il precedente allenatore, Adie Girdler.
INCIDENTE – «Durante il secondo tempo della sfida contro Redhill, che stavamo vincendo 2 a 1», ha proseguito l’ex allenatore, che possiede una società di sistemi di sicurezza, «mi è arrivata la chiamata di Gary Walker, uno dei direttori del club, nella quale prima mi ha detto che gli dispiaceva interrompermi e poi mi ha comunicato il licenziamento. Una notizia del genere non sarebbe potuta arrivare in un momento peggiore: uno dei miei giocatori era, infatti, appena finito in ospedale per la frattura di mascella, zigomi, naso e cavità oculare dopo uno scontro con il portiere avversario. Ma comunque sono successe un sacco di cose fin da quando ho iniziato al Chichester e temevo che sarebbe potuta finire così: ho trovato la peggior organizzazione possibile, caotica e non professionale, con gente che non è interessata al bene del club, ma solo a portare avanti le proprie guerre personali. Sono profondamente scontento per il modo in cui mi hanno trattato, avevo costruito una buona squadra e stavamo cominciando a fare dei buoni risultati».
Simona Marchetti