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«Non ci sono fondi per i ricercatori» Slitta la riforma dell’Università

La ragioneria dello stato boccia alcune norme: nuovo stallo. Il nodo riguarda le coperture di alcuni emendamenti Fli: «Trovare le risorse o rinviare il ddl»

Il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini

ROMA – Slitta ancora la riforma dell’Università. Il disegno di legge, approvato al Senato lo scorso 29 luglio tra le proteste di molti ricercatori, docenti e studenti, doveva approdare giovedì alla Camera. L’inizio dell’esame, però, è stato inizialmente spostato di un giorno dalla conferenza dei Capigruppo di Montecitorio. Un ritardo dovuto all’analisi tecnica della Ragioneria Generale dello Stato, che ha di fatto stroncato le modifiche apportate a Montecitorio alla riforma. Più tardi, però, i ministri dell’Economia e dell’Istruzione, Giulio Tremonti e Mariastella Gelmini, in una riunione con la presidente della commissione Cultura Valentina Aprea, la relatrice Paola Frassineti, Fabrizio Cicchitto e Fabio Granata hanno deciso di rinviare l’esame del testo dopo la fine della sessione bilancio. Non prima, dunque, di fine novembre o inizio dicembre.

GELMINI – «Il Miur ha presentato una riforma, moderna e innovativa, che ha l’ambizione di rilanciare l’università italiana – commenta la Gelmini. – Ora tocca al Parlamento approvarla e al ministero dell’Economia valutarne la copertura». «Accolgo positivamente – prosegue il ministro – il fatto che il centrodestra ritenga l’università una priorità. Arrivati a questo punto, ha ragione la maggioranza quando chiede di legare e contestualizzare le riforme alle risorse».

LE COPERTURE – Il “nodo” evidenziato dalla Ragioneria è infatti proprio quello delle coperture del provvedimento, in particolare la norma sul piano di sei anni di concorsi per nove mila ricercatori universitari. Un punto che “Futuro e Libertà” considera «dirimente», ovvero l’assunzione dei ricercatori prevista nell’articolo 5 bis: oltre al parere contrario si contesta anche la quantificazione stessa dei costi, chiedendo l’acquisizione di una relazione tecnica. «Il governo – aveva commentato Chiara Moroni dopo il primo rinvio – deve trovare la copertura, semmai rinviando l’esame del provvedimento a dopo la Finanziaria». «Le bugie hanno le gambe corte – commenta dal canto suo Marco Meloni, Responsabile per il Pd di Università e Ricerca. – Dopo aver impegnato per una settimana Parlamento e mondo dell’Università a discutere di un emendamento sui ricercatori comunque del tutto insufficiente, oggi abbiamo avuto l’ennesima riprova che delle promesse del governo in fatto di risorse per l’università non ci si può minimamente fidare». «La Gelmini ormai – prosegue Meloni – non è in grado di assumere alcun impegno: prenda atto del suo fallimento, rinunci all’estremo tentativo di trovare la copertura finanziaria per qualche decina di milioni di euro che non risolverebbero alcun problema e al tentativo di approvare con un blitz una pessima legge. E lasci al Parlamento la responsabilità di definire nella legge di bilancio le risorse da destinare all’Università».

Redazione online

«Non ci sono fondi per i ricercatori» Slitta la riforma dell’Universitàultima modifica: 2010-10-14T09:01:00+02:00da
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