I MEDICI DEL POLICLINICO CASILINO: MONITORIAMO LE SUE CONDIZIONI. Nuovo bollettino per l’infermiera colpita con un pugno: spacciata se non intervengono miglioramenti entro 6 ore
La donna in coma al Policlinico Casilino |
ROMA – L’ultimo bollettino dei medici del policlinico Casilino non lascia sperare nessun miglioramento: Maricica Hahaianu, l’infermiera romena 32enne colpita al volto nella metro Anagnina di Roma da Alessio Burtone(ora agli arresti domiciliari) è in coma irreversibile.
Le condizioni della donna erano peggiorate nel pomeriggio di giovedì: in serata si era aggravato il quadro clinico. Drammatiche le parole dei medici: «E’ in fin di vita, difficilmente potrà superare le 24 ore».
LA VISITA DEL CONSOLE – Dal Policlinico Casilino – dove venerdì mattina sono giunti in visita alla giovane il sindaco di Roma Gianni Alemanno (appena sceso dall’aereo con cui rientrava da Pechino) e il console romeno a Roma – il nuovo punto della situazione è stato rinviato al primo pomeriggio di venerdì, dopo ulteriori accertamenti diagnostici. Si dovrà confermare quanto rilevato ieri dalla risonanza magnetica di controllo, che aveva «evidenziato un incremento dell’edema cerebrale ed una estesa lesione del tronco encefalico, evoluti in modo drammatico rispetto ai precedenti controlli». La vita della donna è ora appesa a un filo. Nel pomeriggio è attesa la visita dell’ambasciatore di Romania Răzvan Victor Rusu.
Il luogo dell’aggressione nella stazione del metrò Anagnina (Proto) |
SPERANZE FIEVOLI – Sono ormai davvero fievoli le speranze che la donna possa riprendersi. Il marito della giovane infermiera viene assistito da una equipe di psicologi. I medici lo descrivono come «un uomo piegato dal dolore» e sottolineano come «la sua situazione in queste ore è difficilissima: lui e Maricica, in Romania, hanno un bambino di tre anni». La famiglia dell’aggressore – Alessio Burtone, 20 anni di Roma – ha inviato una lettera di scuse ai familiari dell’infermiera, che però hanno rifiutato di accoglierla: «Troppo facile, troppo comodo chiedere scusa adesso di queste scuse possiamo solo prenderne atto».
IL PRECEDENTE – A carico di Alessio Burtone, attualmente ai domiciliari per l’aggressione all’Anagnina, risulta una precedente denuncia di polizia per lesioni, denuncia che – spiegano i carabinieri della compagnia Casilina che stanno seguendo le indagini – è stata fornita come elemento utile agli inquirenti ed è ora al vaglio del pm Antonio Calaresu per proporre un eventuale ricorso contro gli arresti domiciliari e un aggravamento della misura cautelare attuale.
Secondo la denuncia, il giovane si era reso protagonista di un episodio simile a quello di venerdì scorso: a bordo del suo scooter sfiorò un ragazzo che passava sulle strisce portando a passeggio il cane; di fronte al risentimento del ragazzo, il 20enne scese dal motorino e sferrò un pugno al passante.
PERSONALITA’ AGGRESSIVA – «Stiamo fornendo all’autorità giudiziaria – spiegano i carabinieri – tutti gli elementi utili per chiarire sia la personalità del ragazzo che per chiarire l’espisodio in sé». Tra questi elementi utili anche la precedente denuncia, anche se «il ragazzo continua a dire che non si aspettava di causare un danno così grave, di essere stato provocato e a ripetere “non sono una persona violenta”». L’avocato di Alessio Burtone fa sapere che ora il ragazzo «si è chiuso nel mutismo, chiuso nel suo dispiacere» ma «ha anche paura del carcere», un «rischio che corre con un cambio di imputazione da lesioni personali gravi ad omicidio preterintenzionale», spiega il legale Fabrizio Gallo.
Un fotogramma dal video dell’aggressione: la donna è a terra priva di sensi (foto Proto) |
UN PUGNO COME UN BOXER – Secondo l’avvocato Alessandro Di Giovanni, legale della famiglia di Maricica, «guardando il video appare chiaro che il giovane sferri un colpo mancino al volto, con una tecnica quasi da boxeur. La donna, colpita al mento, ha perso subito i sensi ed è crollata a terra a corpo morto». Intanto i militari continuano a raccogliere testimonianze: «In linea di massima, a parte alcuni dettagli, tutti confermano la ricostruzione iniziale, una lite finita con il pugno – spiegano i carabinieri -. Le testimonianze dirette per ora non confermano aggressioni fisiche della donna verso il ragazzo. Continuiamo a sentire testimoni per chiarire l’episodio».
Redazione online