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  1. FRANCESCO BUFFA DESIGNER
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    A proposito della ennesima notizia riguardante il premier ancora una volta indagato, questa volta con il figlio e alcuni dirigenti Mediaset per evasione fiscale e reati tributari nell’ambito di una inchiesta sulla compravendita di diritti TV e cinematografici, premesso che da diversi anni l’attività principale del Parlamento Italiano sono i problemi giudiziari del premier – al di la del merito della questione che non interessa a nessuno e che in un paese normale dovrebbe essere di esclusiva competenza della magistratura, poiché ancora una volta si assisterà alla solita sceneggiata condita con i soliti ingredienti, vittimismo di chi racconta di essere un perseguitato e il solito fantasioso attacco a un immaginario partito dei magistrati che dalla mattina alla sera ha come obiettivo liberare il paese da questo valoroso salvatore del popolo italiano – visto ormai tutti hanno capito, il premier, farebbe bene a studiare con umiltà la Costituzione e accettare che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Appaiono infatti sempre più chiare le finalità delle vergognose leggi personali dedicate al premier e gli “scudi” vari garantiti dai suoi subordinati, esitati da una legge elettorale senza precedenti – (comunemente definita “PORCELLUM”) – creata con alchimie politiche da terzo mondo, tristi realtà che continuano a mortificare quei cittadini onesti che non intendono considerarsi sudditi di nessuno, specialmente di chi ama trasgredire e per questo, hanno il diritto insindacabile, a essere informati sulla reale integrità morale di chi governa e soprattutto sapere se lo stesso è soggetto e perché a procedimenti giudiziari che ovviamente dovrebbero avere un seguito rapido. È intuibile che sapere poi, di essere stati governati da un criminale, significa subire ancora una volta con prepotenza, la violazione dei propri diritti più elementari! La storia è già piena di personaggi indegni e incapaci che hanno governato con conseguenze devastanti (Italia compresa, basti pensare alle criminali leggi razziali che pochi capirono, alle alleanze scellerate e alle guerre conseguenti che hanno determinato morti e miseria estrema durata molti decenni). E pertanto, è ancora più allucinante scoprire se chi ci ha governato, si è preso gioco delle Istituzioni, legiferando in materie fondamentali che riguardano il diritto e la giustizia, perseguendo esclusivamente i propri interessi. Incomprensibile dunque il perché qualunque cittadino che aspira a occupare un posto di lavoro pubblico, dal più umile al più importante, deve esibire la cartella penale pulita! Mentre sua altezza se ne infischia perché in forza della legge porcellum, si dichiara eletto dal popolo. Altrettanto fastidioso è ascoltare la solita novella per poppanti: – “l’uso politico della giustizia” – Una barzelletta che dura da troppi anni, che ormai non fa più ridere nessuno e che offende anche la più umile delle intelligenze, specialmente i cittadini onesti, quelli che dalla giustizia aspettano un ristoro e quelli che i conti con la giustizia li devono saldare senza sconti e magari senza un avvocato che svolge pure l’attività di parlamentare, il quale, con atteggiamento da luminare convinto, davanti alle telecamere ripete sempre la stessa cantilena con noiosa aria di sufficienza – chi lo ha assunto e lo paga ovviamente ha sempre ragione! – E ancora, è bene chiarire a chi fugge dalla giustizia insultando i magistrati, che i successi della magistratura e delle forze di polizia, sono esclusivamente il frutto della elevatissima professionalità dei nostri magistrati e delle nostre forze di polizia che nel tempo, con grande passione hanno acquisito un knowhow eccezionale che ci invidia tutto il mondo, questo governo, pertanto non deve attribuirsi questi eventi come successi personali. Stante che inspiegabilmente ha penalizzato queste Istituzioni importantissime, con tagli ai fondi della magistratura e alle forze di polizia che pagano spesso con la vita il loro alto senso del dovere. Per non citare poi gli intollerabili assurdi insulti quotidiani contro i magistrati, definiti “talebani” ….. “associazione per delinquere” ecc., ovviamente, secondo la propria cultura, coloro che temono la magistratura usano mezzi diversi di espressione, come il definire i magistrati onesti o disonesti a proprio piacimento e convenienza, non ci scandalizzeremo allora, se qualcuno che “lavora in proprio”, al magistrato di turno che non amava, ha fatto trovare un bazooka, e perché scandalizzarsi allora della legge sulle intercettazioni, che si traduce in un tentativo di sottrarre fondamentali strumenti di indagine a chi deve indagare .. e così potremmo continuare all’infinito….

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