Sabrina accusata col padre di omicidio e sequestro. La madre della 15enne: «Non ammetterà mai»
Sarah Scazzi (Ansa) |
TARANTO – Sabrina Misseri è accusata di sequestro di persona nei confronti della cugina Sara Scazzi per aver privato della libertà personale la quindicenne «trascinandola con la forza all’interno della cantina-garage della sua abitazione». Qui la ragazzina è stata trattenuta «contro la sua volontà da Sabrina che l’ha “cinturata” con le braccia mentre il padre le cingeva una corda intorno al collo». È quanto scritto nel primo dei due capi d’imputazione (l’altro è l’omicidio aggravato dai motivi abietti e futili) contestati nel decreto di fermo notificato venerdì sera a Sabrina Misseri dalla procura di Taranto.
MOVENTE INTRAFAMILIARE – «Movente intrafamiliare»: così il procuratore della Repubblica Franco Sebastio ha definito le ragioni che avrebbero spinto Michele Misseri e la figlia Sabrina all’omicidio di Sarah, la quindicenne di Avetrana scomparsa il 26 agosto e rinvenuta cadavere una quarantina di giorni dopo. In una conferenza stampa svoltasi sabato mattina al Comando provinciale dei carabinieri a Taranto, il procuratore ha confermato che Sabrina, che ha trascorso la sua prima notte in carcere, è accusata di concorso con il padre in omicidio e sequestro di persona: «Sabrina non era solo presente, non ha fatto solo da spettatrice» all’omicidio, ha detto il procuratore, precisando che la ragazza non è mai stata invece indagata per l’occultamento del cadavere. «Nelle stesse ore abbiamo avviato richiesta al gip – ha spiegato Sebastio – la richiesta di convalida del fermo nei confronti di Sabrina e di incidente probatorio con l’altro coimputato, Michele Misseri, affinché siano cristallizzate le sue dichiarazioni». Allo stato non si ritiene, da parte di investigatori e inquirenti, che altre persone possano essere coinvolte nell’uccisione della quindicenne: «Crediamo che a questo punto l’indagine possa ritenersi quasi conclusa», ha detto Sebastio.
AVVOCATO DI SABRINA: «MISSERI NON È PIU’ ATTENDIBILE» – «La chiamata in correità di Sabrina non è credibile perché Michele Misseri non è più attendibile: ha cambiato spesso versione. Di lui non ci si può fidare» ha detto l’avvocato Vito Russo che, insieme alla moglie, l’avvocatessa Emilia Velletri, difende Sabrina Misseri. «Probabilmente – aggiunge l’avvocato – gli è stato suggerito di adottare questa strategia per ottenere uno sconto di pena».
LA MAMMA: «UNA SECONDA FRANZONI» – La mamma di Sarah Scazzi, Concetta, ha invece commentato la notizia con il giornalista di «Chi l’ha visto?» Maurizio Amici: «L’ho avuta accanto tutti questi giorni. Ha ripetuto le stesse cose come leggendo un copione. Sarà la seconda Franzoni perché negherà sempre». La donna «è sconvolta, oggi è veramente provata», riferisce ai colleghi Maurizio Amici, l’unico che sabato mattina è riuscito a parlare, senza telecamere, con i genitori della quindicenne. «Sabrina è innocente», ribadisce invece il difensore Vito Russo. «Come si fa a credere a una persona che cambia quattro volte la sua versione dei fatti? Non ho dubbi sull’innocenza di Sabrina e per questo motivo ho richiesto l’incidente probatorio nei confronti della mia assistita». «Questa mattina – ha detto ancora Vito Russo – sono stato in carcere a visitare Sabrina, che non fa altro che piangere ed è anche demoralizzata. All’uscita dalla casa circondariale – ha concluso – molte persone mi hanno detto: “aiutatela, è una persona che ha bisogno d’aiuto”».
IL MOVENTE – Secondo quanto ha detto il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, il movente dell’omicidio di Sarah Scazzi è da ricercare nell’ambito familiare. Secondo lo stesso magistrato, infatti, non ci sono altre ipotesi al momento per quanto riguarda il motivo per cui Sabrina e il padre hanno deciso di uccidere Sarah. Tra le righe – ma senza fare dichiarazioni – gli inquirenti hanno lasciato intuire che sono state le avance sessuali dell’uomo su Sarah il vero motivo della sua eliminazione. Proprio per questo le due cugine avrebbero litigato la sera prima del delitto. Quindi l’accusa di sequestro di persona e concorso in omicidio è stata attribuita a Sabrina per il ruolo attivo che ha avuto nella sparizione e uccisione di Sarah. Il procuratore della Repubblica Franco Sebastio ha dichiarato di non poter rivelare altri particolari «per ragioni investigative», e di non poter quindi neanche rispondere alla domanda se l’omicidio avesse a che fare con le molestie sessuali di Michele Misseri nei confronti di Sarah. Ad un giornalista che ha chiesto se il movente dell’uccisione di Sarah potesse avere a che fare con la gelosia scoppiata tra le due cugine (Sarah e Sabrina) per l’attrazione nutrita da entrambe per un loro amico più grande, Ivano Russo, il procuratore ha risposto che questo sarebbe «un movente extrafamiliare». «Il movente – ha ribadito – è intrafamiliare».
LA BATTERIA E LE CUFFIETTE – Il comandante provinciale di Taranto dei carabinieri, colonnello De Blasio, e il Procuratore della Repubblica di Taranto Franco Sebastio hanno anche chiarito, nel corso della conferenza stampa, che nel posto dove Michele Misseri ha bruciato lo zainetto e gli abiti di Sarah sono stati «rinvenuti frammenti delle cuffiette del cellulare della ragazza», mentre sul ciglio della strada, «in un terzo luogo distante sia dal luogo dove il cadavere è stato nascosto, sia da dove sono stati bruciati gli abiti della quindicenne», è stata rinvenuta la batteria del cellulare di Sarah, che lo stesso Misseri aveva lanciato dalla propria auto in corsa.
Redazione online