SAN STINO DI LIVENZA. Per mezz’ora due uomini hanno legato e minacciato con un coltello Antonella Brocca. Prognosi di un mese. Il marito, Marcello Basso, in quel momento era a Cagliari
Marcello Basso, ex senatore, ex sindaco di San Stino (Venezia) e ora presidente di Anpi Venezia |
SAN STINO DI LIVENZA (Venezia ) — L’hanno aspettata al rientro a casa e picchiata a sangue, sequestrata, minacciata con un machete ed un coltello puntato alla gola, per farsi consegnare le chiavi della cassaforte. Oltre mezz’ora di incubo per Antonella Brocca, noto medico di base del paese ma anche moglie dell’ex senatore Pd ed ex sindaco Marcello Basso, che al momento dell’aggressione era a Cagliari. Il fatto è avvenuto nella notte in via Nievo, strada arginale che conduce verso Corbolone, a circa un chilometro dal centro. Due individui nell’oscurità della notte hanno aperto un varco nella rete di recinzione e hanno atteso in giardino il rientro della 54enne. A mezzanotte circa l’aggressione. La donna ha posteggiato l’auto, è giunta davanti all’ingresso di casa poi è stata assalita a pugni in faccia e calci, trascinata infine per un braccio all’interno dell’abitazione. Antonella Brocca ha tentato di reagire urlando e mordendo la mano ad un aggressore, il quale ha risposto con altre botte, rischiando anche di soffocarla (le ha tappato bocca e naso), pur di non farla urlare. «O stai zitta o ti ammazziamo», le ha intimato uno dei due, puntandole un coltello alla gola.
A quel punto la donna ha desistito, si è lasciata legare le mani dietro la schiena ed è stata portata in salotto, dove ha consegnato le chiavi e indicato la posizione della cassaforte. Gli aggressori sarebbero stati probabilmente pronti a torturarla se non avesse accondisceso. E solo un caso fortuito, un’auto che si è fermata davanti allo spiazzo dell’abitazione, ha fatto fuggire gli aggressori attraverso un varco sulla recinzione, con un bottino di 20 mila euro tra oro e preziosi. I due si sono diretti verso la golena del Livenza e probabilmente verso l’asilo del paese, dove li attendeva un’auto e forse un complice. «Perché tanta violenza, perché!», ha ripetuto l’ex senatore al suo rientro dalla Sardegna, da una convention dell’Anpi. «Sono sicuro che queste persone ci abbiano pedinato —ha continuato Basso—sapevano che io e mia figlia eravamo lontani e che in casa c’era solo mia moglie. Lei ha più volte detto che stavo rientrando ma i banditi le rispondevano che non era vero».
A compiere la rapina probabilmente due professionisti italiani (nessuna inflessione dialettale o straniera), che avevano individuato in quella «nota» abitazione sprovvista di sistemi d’allarmela fonte di un grosso bottino. Tutto è stato curato nel dettaglio: volto travisato da passamontagna, l’uso di tute da operaio e scarpe rivestite con degli stracci (rinvenuti nella golena del Livenza) per non lasciare alcuna traccia agli investigatori. I carabinieri allertati dalla stessa vittima sono piombati sul posto con un’ambulanza: non hanno potuto far altro che raccogliere la testimonianza. Antonella Brocca ha trascorso la notte all’ospedale di Portogruaro sotto choc, raggiunta alle 4 dalla figlia e poi dal marito. Ne avrà per almeno 40 giorni, avendo riportato una frattura alla mano, lesioni a due costole, il volto tumefatto e lividi in tutto il corpo.
Mauro Zanutto