MA NELLA NOTTE TRE ORE DI GUERRIGLIA, TROVATA UNA MOLOTOV. Bertolaso apre: «Congelata la nuova discarica ma basta proteste». Si cerca l’ok definitivo dei sindaci
TERZIGNO – Il compromesso per risolvere l’emergenza rifiuti è sul piatto, ora la parola passa ai cittadini. La piazza però si è già fatta sentire: dopo l’ennesima notte di guerriglia, scontri e molotov a Terzigno, un corteo pacifico a Boscoreale ha deposto una corona di fiori davanti al cancello della Cava Sari «per ricordare che così muore il Parco del Vesuvio». La popolazione locale sembra insomma intenzionata a respingere la proposta di accordo stilata nella notte in prefettura, a Napoli.
DISCARICA CONGELATA – L’ipotesi di aprire Cava Vitiello, a Terzigno, il mega invaso destinato ad ingoiare milioni di tonnellate di spazzatura, è stata per il momento «congelata» e il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, chiederà al Parlamento di escludere questa seconda contestata discarica dai siti previsti dalla legge del 2008; sarà invece bonificata e continuerà a funzionare fino ad esaurimento cava Sari. Questi i risultati cui è giunto sabato sera l’attesissimo vertice tra Bertolaso e i sindaci dei quattro comuni interessati. C’è chi parla di una «vittoria» delle ragioni della protesta, ma tra i manifestanti di Terzigno non mancano coloro che insistono chiedendo anche la chiusura di Cava Sari. Quel che è certo è che la situazione resta tesa. Tra i punti del documento, anche la cessazione «immediata» delle proteste dei cittadini che da giorni manifestano contro l’apertura di Cava Vitiello. L’unica condizione, la fine delle proteste, che Bertolaso ha posto prima di giungere «a qualsiasi firma alla bozza di documento» che potrebbe arrivare già nella giornata di domenica quando, a partire dalle dieci, si terrà una nuova riunione con i sindaci dei Comuni vesuviani interessati dall’apertura del secondo invaso.
SI CERCA L’INTESA – Bisognerà, dunque, attendere qualche ora per l’eventuale firma del documento da parte dei sindaci, che illustreranno i contenuti alle popolazioni. Nell’attesa, Bertolaso ha sottolineato che «la bozza di accordo» non andrà a incidere sugli altri siti. «Non andiamo in alcun modo a creare problemi nelle altre discariche e nelle altre province – ha detto al termine dell’incontro di sabato sera- Abbiamo un termovalorizzatore, quello di Acerra, che funziona ed è in grado di ricevere tutto quello che viene prodotto nell’ambito della provincia di Napoli». Il governatore della Campania Caldoro, dal canto suo, si è detto «fiducioso». «Aspettiamo nel rispetto delle decisioni che si prenderanno», ha affermato Caldoro, ribadendo che la situazione attuale è la conseguenza di «15 anni di ritardi e non decisione» da parte della vecchia amministrazione regionale.
NOTTE DI SCONTRI E MOLOTOV – Intanto però ancora scontri nella notte tra le forze dell’ordine e manifestanti: si sono fronteggiati da un capo all’altro della rotonda Panoramica con lanci di petardi e lacrimogeni. Più volte i manifestanti, si tratta di gruppi di giovanissimi, sono avanzati verso le forze dell’ordine che hanno reagito con piccole cariche di alleggerimento. Sul selciato gli agenti hanno anche trovato una molotov non esplosa, mentre almeno altre tre molotov sono state fatte esplodere a poca distanza da un mezzo della polizia. E ancora lanci di pietre verso i poliziotti e masserizie date alle fiamme lungo la strada che collega la rotonda Panoramica al centro di Boscoreale. Quando i giovani manifestanti – alcuni hanno agito a volto scoperto – sono arretrati, hanno messo di traverso lungo la carreggiata l’autovettura di un giornalista freelance, incendiandola successivamente in modo da rallentare l’avanzata delle forze dell’ordine. La rotonda Panoramica – come ogni sera rimasta al buio perché qualcuno ha staccato la corrente – è stata illuminata solo dai bagliori di petardi e lacrimogeni. Al termine delle operazioni, due persone sono state fermate dalla polizia per essere identificate.
IL CORTEO – Domenica mattina, poi, è stata la volta di un lungo corteo che si è snodato lungo le strade di Boscoreale:: alcuni bambini, accompagnati dal sindaco Gennaro Lancella, si sono recati davanti al cancello della Cava Sari dove hanno deposto una corona di fiori «per ricordare che così muore il Parco del Vesuvio». Il corteo di protesta contro l’ipotesi di apertura della seconda discarica di cava Vitiello si è svolto senza incidenti. Il sindaco ha poi lasciato Boscoreale per dirigersi a Napoli dove dovrà riferire dell’esito delle consultazioni con i comitati di protesta.