Finisce così l’inchiesta sulla vendita di un appartamento di proprietà di Alleanza Nazionale a una società offshore. Erano indagati il presidente della Camera e l’ex tesoriere del partito Francesco Pontone che dice: “Serve fiducia nella giustizia”.
La Procura di Roma ha chiesto oggi l’archiviazione dell’inchiesta sulla presunta truffa relativa alla vendita di un appartamento di Montecarlo di proprietà di Alleanza Nazionale a una società offshore, per cui erano indagati sia l’attuale presidente del Consiglio Gianfranco Fini sia l’ex tesoriere di An Francesco Pontone (guarda l’intervista nel video in fondo all’articolo). Lo riferiscono fonti giudiziarie.
Il procuratore capo Giovanni Ferrara e l’aggiunto Pier Filippo Laviani hanno chiesto l’archiviazione, ascoltati testimoni e studiate le carte giunte dal Principato di Monaco, ritenendo che non ci sia stata alcuna frode nella vendita dell’appartamento, precedentemente donato all’ex partito di Fini da una anziana sostenitrice.
L’appartamento in questione è occupato attualmente da Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Fini, Elisabetta Tulliani. La notizia che sia Fini sia Pontone fossero stati iscritti sul registro degli indagati non era mai stata diffusa in precedenza. L’inchiesta era nata dalla denuncia di alcuni esponenti del partito La Destra di Francesco Storace, poi ampiamente cavalcata dal quotidiano della famiglia Berlusconi “Il Giornale”, querelato dallo stesso Fini. “Non credo che possa essere archiviato tutto, anche dal punto di vista civilistico. Gli italiani hanno diritto di sapere. Se poi ci sono altri motivi, io mi rassegno e capisco che ci sono cose che non si possono raccontare”, ha detto Vittorio Feltri, direttore editoriale del quotidiano.
In un discorso diffuso sul Internet , il presidente della Camera lo scorso 25 settembre aveva dichiarato: “Se la casa è di Tulliani sono pronto a dimettermi”.