E’ tregua dopo gli scontri dei giorni scorsi, ma resta alta la tensione. Previsti tre cortei e un nuovo vertice in Prefettura tra Guido Bertolaso e i sindaci dei comuni interessati dall’emergenza rifiuti. Fini: non abbandoniamo la gente di Terzigno
E’ tornata la calma a Terzigno e nell’area vesuviana interessata da oltre un mese dalla protesta contro l’apertura di una seconda discarica a Cava Vitiello. Alcuni dimostranti stazionano ancora alla rotonda panoramica, luogo di ritrovo della popolazione che è scesa in piazza per manifestare e teatro dei duri scontri con le forze dell’ordine, ma non si registrano scontri.
Bertolaso: fidatevi delle istituzioni – “Per tornare alla normalità i cittadini dei paesi vesuviani non devono fare nulla di particolare, devono dirci che sono d’accordo con il piano, fidarsi dello Stato, ritenere il documento ufficiale e portarlo avanti”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso al suo arrivo alla Prefettura di Napoli
Bertolaso ha, poi, anche fatto un passaggio sull’assenza di scontri, la scorsa notte a Terzigno: “Era quello che noi auspicavamo e cioè che gli scontri finissero”. “Abbiamo chiesto ai sindaci di fare in modo che i facinorosi e i malintenzionati venissero separati o isolati dalle persone perbene – ha sottolineato – Mi pare che sia accaduto e abbinandolo al nostro lavoro di dialogo, persuasione e distensione abbiamo raggiunto un primo risultato significativo”.
“Quando si è più sereni e tranquilli si può lavorare, dialogare e negoziare con maggiore facilita”‘, ha concluso.
I sindaci ribadiscono il loro no alla discarica – Nella giornata di oggi sono previsti altre tre cortei e un nuovo vertice in Prefettura alla presenza del capo della Protezione civile. I sindaci vesuviani hanno nominato propri tecnici per accertare fattori di inquinamento, e confermano il ‘no’ alla seconda discarica. “Non deve aprire, né ora né mai – dichiara il primo cittadino di Boscoreale, Gennaro Langella – Sarebbe la morte del nostro territorio”.
Fini: non abbandoniamo la popolazione – “L’immagine del Tricolore, bruciato nei giorni scorsi durante gli scontri a Terzigno, non può che costituire motivo di dolore e di preoccupazione. Occorre un impegno corale e convinto affinché nessuna comunità locale, o ceto, o categoria possano sentirsi abbandonati, anche quando non lo sono, dalle Istituzioni e dalla comunità nazionale”. Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo a Montecitorio alla presentazione del volume “Garibaldi: due secoli di interpretazioni”.
“E’ dovere delle Istituzioni – ha detto ancora il presidente della Camera- impegnarsi per rafforzare nel nostro popolo il senso di appartenenza ad una ‘comunità di destino’, sentirsi nazione nel senso di Joseph Ernest Renan, in un plebiscito che si rinnova ogni giorno. E’ un obiettivo che può e deve essere raggiunto, non solo attraverso la memoria comune, ma anche e soprattutto attraverso la vicinanza effettiva alla vita concreta degli italiani, alle loro ansie, ai loro timori”.