Carlo Verdone e Massimo Ghini. Ma anche Eva Mendes e Keira Knightley. Il festival della Capitale inizia con la mobilitazione dei precari del cinema. Con la solidarietà di star italiane e internazionali.
Fuori la protesta, dentro il film “Last night” sulle tentazioni del tradimento; fuori i ragazzi delle scuole di cinema a rischio chiusura, dentro Gina Lollobrigida in abito rosso vaporoso come la sua monumentale acconciatura; fuori i precari che aspirano ad un futuro migliore per il settore, dentro il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che giudica la protesta un danno di immagine al cinema.
Parte così, con un clima da assemblea anni ’70, con i manifestanti a fare il sit-in e ad applaudire e a fischiare fuori dell’Auditorium la quinta edizione del Festival di Roma, mentre dentro in sala una folla di ospiti illustri aspetta di vedere il film interpretato da Keira Knightley e Eva Mendes. Il tappeto rosso è occupato fisicamente dai manifestanti, circa 1.500, arrivati in corteo dal palazzetto dello Sport dove avevano deciso unitariamente la manifestazione per protestare contro i tagli al cinema.
Molti hanno magliette bianche con scritto “Tutti a casa”, molti sono giovanissimi studenti, ma tra loro si intravedono Massimo Ghini e Carlo Verdone (guarda il video in alto), Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Neri Marcorè, Francesco Siciliano, Marco Bellocchio, Sandro Petraglia, Massimo Ghini, Beppe Fiorello, Ettore Scola, Alessandro Haber, Monica Scattini, Francesca e Cristina Comencini, Monica Guerritore, Isabella Ferrari, Kim Rossi Stuart, Barbara Bouchet, Riccardo Tozzi e gli impegnatissimi Andrea Purgatori e Stefano Rulli. C’è chi ha avvistato Nanni Moretti, mentre Paolo Virzì con Michela Ramazzotti passano veloci e entrano subito. Gli ospiti alla spicciolata sono costretti a camminare nei corridoi dell’Auditorium, risparmiando alla passerella lo struscio di improbabili mise che oscillano tra pellicce buone per la prima neve e jeans sciamannati.
Sul red carpet occupato e addobbato di striscioni si fa largo Sergio Castellitto con la giuria internazionale del Festival, legge il documento uscito dall’assemblea delle 32 associazioni riunite per una protesta unitaria. Gli agenti antisommossa sorvegliano vigili l’ordine pubblico, specie nei momenti iniziali quando ancora non si riusciva a capire se veramente tutto si sarebbe svolto pacificamente, come Rulli dei 100 autori più volte aveva raccomandato urlando al microfono. In sala siedono Gianpaolo Letta, Ad di Medusa, e il presidente Carlo Rossella (fischiato), il vicedirettore generale della Rai Giancarlo Leone, Bruno Vespa, i produttori Lucisano e Tozzi, il presidente Bnl Luigi Abete, il sindaco di Roma Gianni Alemanno,i presidenti della Provincia Nicola Zingaretti e della Regione Lazio Renata Polverini.
A sorpresa nell’arena dei manifestanti arrivano le star della serata, Keira Knightley e Eva Mendes, entrambe in abito cipria, svolazzante la prima, sinuosa la seconda, con la regista del film Massy Tadjedin e Guillaume Canet. Si mostrano ai protagonisti della protesta, esprimono solidarietà. Il sottosegretario Gianni Letta critica la protesta e così il ministro Bondi che si è tenuto alla larga dall’Auditorium, come fece al Festival di Venezia e a quello di Cannes, senza però mancare di far sentire la sua voce sul tema, dicendo che la protesta è a suo giudizio “ingiustificata e faziosa”. Valeria Solarino, madrina ispirata, chiede in sala di non spegnere il cinema. Glamour e protesta si sono unite in un connubio raro e alla fine utile per tutti, perché telegenico e di grande visibilità: così stasera si sono accesi i riflettori sul Festival che comincia.
800 persone irrompono sul tappeto rosso: IL VIDEO
Ad agosto scorso mi sono incontrato con Andy Garcia al Roma Fiction Fest, il quale, dopo avermi ricordato a tutti i presenti come, parole sue: “il grande attore italiano che ho uccisio nel Padrino 3”, ha confessato che anche in America si soffre molto per realizzare un film. Ma, personalmente, non credo che la situazione italiana in tal senso abbia uguali in tutto il mondo. In Arte da 64 anni, con oltre 4.000 spettacoli Teatrali e 160 film all’attivo, giuro che una situazione così spietata nei nostri confronti non l’ho mai vissuta. Io sono pensionato Enpals, e sopravvivo, ma tutti gli altri, specialmente i giovani, e tra essi quelli già con moglie e bambini? Come fanno per sopravvivere senza quel lavoro che ormai è troppo tempo che ci è negato?
In più, le affermazioni di Bondi a fronte di ciò sono veramente da menefreghista ed incosciente.
Mi hanno concesso la parola, durante la manifestazione, ma a fatica perché gli organizzatori non mi conoscevano a sufficenza, ed ho parlato dopo quelli – i soliti nomi – che hanno detto cose condividenti la nostra protesta… E ho detto, nel mio intervento diretto a tutti i colleghi presenti ma disoccupati: come fanno a parlare in tal modo, loro, che stralavorano con quello stesso Sistema che invece affama gli altri, ripeto lì presenti, che
non hanno i Santi di quei signori… fortunati? E perché credete che stavamo tutti lì a difendere la nostra dignità? Ma ci sono orecchie che non vogliono sentire e occhi che non vogliono vedere, come hanno fatto Rai 1 e 2 e la Mediaset!
Complimenti, signori del Potere! Si salvi chi piò!
G. Mario Donatone.