La Procura di Roma pronta ad aprire l’inchiesta sulla prova annullata per ‘irregolarità’. Il testo ‘incriminato’ presentava un caso analogo a quello proposto venti giorni prima in un’esercitazione dell’Ordine capitolino. In settimana la decisione del ministro Alfano
Il caso è lo stesso, anche se il testo differisce per la forma che lo caratterizza. Si tratta della traccia ‘mortis causa’ che venerdì scorso ha causato prima la bagarre in sede di concorso, poi l’annullamento per gravi irregolarità della terza e ultima prova sostenuta dagli oltre 3000 partecipanti per 200 posti da notaio. Quello stesso caso notarile da risolvere, proposto in modo pressoché identico venti giorni prima in una prova simulata alla scuola dell’Ordine di Roma ‘Anselmo Anselmi’ (le due versioni da leggere in calce), ha fatto scoppiare il caos tra i banchi della Fiera di Roma. E oggi lascia ancora pesanti ombre sul meccanismo di scelta della traccia incriminata.
Una matassa complicata da dipanare, considerando gli estremi del bandolo. Da una parte i candidati che si sono scagliati contro la commissione, con fischi e urla (alcuni gridavano “Vergogna vergogna”), durante la prova, dopo avere scoperto l’anomalia. “In base al regolamento, la Commissione esaminatrice avrebbe dovuto costruire la mattina stessa della prova una traccia ex novo, – spiegano alcuni partecipanti – mentre quella dettata era quasi del tutto identica ad un’altra utilizzata come esercitazione e trattata in videoconferenza con altre scuole notarili”. Dall’altra, le repliche dei 15 commissari che puntano il dito contro i “facinorosi”. “Quello che abbiamo subito ieri – ha dichiarato una fonte della Commissione – è stata una manovra preordinata, rivolta in realtà non contro di noi componenti la Commissione esaminatrice, ma contro il Consiglio notarile”.
Senza contare che, secondo alcune testimonianze di partecipanti alla prova, a qualche candidato sono state trovati in tasca i compiti già eseguiti, “su carta intestata del ministero”. Resta il fatto che ai commissari è demandato il compito di scegliere le tracce (sei o sette quelle presentate in questo caso), tre delle quali verranno estratte a sorte in sede di esame. Una responsabilità non da poco, su una questione che fa discutere e sulla quale il ministero della Giustizia, sollecitato da più partiti (Udc e Lega) a intervenire in Parlamento, dovrà fare chiarezza.
In attesa che Angelino Alfano si esprima, come promesso, nei giorni successivi al ponte festivo, la Lega attacca contro la “logica tutta romana” dei concorsi pubblici.
Questo, in particolare, avrebbe visto partecipare alla corsa per gli ambiti posti a numero chiuso, anche nomi ‘illustri’, tra figli di politici e parenti di personaggi noti del mondo dello spettacolo. Anche loro, come gli altri, dovranno attendere ancora qualche giorno per sapere se l’annullamento interesserà solo la prova ‘incriminata’ oppure l’intero concorso. In tal caso, sarà tutto da rifare.
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ECCO LE DUE TRACCE A CONFRONTO
Traccia Mortis Causa
Scuola Anselmi del 6 ottobre (discussa e corretta in sede e trattata sul sito romoloromani.it)
Tizio vedovo titolare di un cospicuo patrimonio premette che ha redatto un
testamento olografo in doppio originale e che ha successivamente distrutto
l’esemplare in suo possesso, avendo l’intenzione di revocarlo, ma non quello
nelle mani di un suo amico attualmente non reperibile perché impegnato in una
regata intorno al mondo.
Delle disposizioni contenute nel citato olografo vorrebbe far salvi i legati di
denaro in favore di due enti di beneficienza ma non ricorda né gli importi né la
denominazione degli enti.
Tizio dichiara al notaio le seguenti ulteriori volontà:
– lasciare l’usufrutto dell’appartamento in Napoli di cui allo stato è nudo
proprietario all’amico Mevio con divieto
assoluto di locazione;
-lasciare all’amico Giorgio interdetto, cui è stato nominato tutore Frisco, la
somma di 150.000 euro purché
l’amministrazione della medesima non sia lasciata al tutore;
-lasciare all’amico Sergio uno dei quattro cavalli che possiede;
-lasciare al cugino Sempronio n. 10.000 azioni FIAT;
-lasciare alla cugina Caia 100.000 euro in BPT depositati presso la BNL.
Tizio dichiara infine che intenderebbe nominare esecutore testamentario la
casa d’asta “Alfa” di Roma allo scopo di dividere tra i suoi due figli il patrimonio
artistico posseduto, attribuendo a detta casa la facoltà di amministrare il
patrimonio artistico, sino alla divisione, con possibilità di procedere ad
alienazioni senza necessità di autorizzazioni.
Si rediga il testamento tenendo presente che Tizio, a seguito di un infortunio,
sottoscrive con incerta grafia solo con la mano sinistra.
Traccia Mortis Causa del concorso
Tizio, vedovo, inabilitato e titolare di un cospicuo patrimonio, si rivolge al notaio
Romolo Romani, con sede in Roma via Arenula 1, manifestando la volontà di
depositare il suo testamento segreto.
All’uopo, accompagnato dal curatore Filano, si reca dal notaio e gli consegna la
scheda testamentaria in busta aperta, redatta dall’estraneo Oreste.
Il candidato, verificata la legittimità del contenuto, rediga la scheda
testamentaria ed il verbale di ricevimento delle volontà del testatore.
Il testatore premette:
a) di avere già redatto un testamento in doppio originale;
b) che ha distrutto l’originale in suo possesso, ma non quello nelle mani
dell’amico Francesco, attualmente non reperibile perché impegnato in una
traversata oltreoceanica;
c) che per le disposizioni del citato testamento olografo vorrebbe far salvi i legati
di danaro in favore di due enti di beneficenza, ma non ricorda né gli importi, né
la denominazione degli enti.
Tizio dichiara al notaio le seguenti sue ulteriori volontà:
– lasciare l’usufrutto dell’appartamento in Napoli (di cui è attualmente nudo
proprietario) all’amico Mevio con divieto assoluto di locazione;
– lasciare all’amico Cesare, interdetto, cui è stato nominato tutore Prisco, la
somma di euro 100.000 purché l’amministrazione non sia affidata al tutore;
– lasciare all’amico Sergio una delle sue quattro auto antiche;
– lasciare al cugino Sempronio numero 10.000 azioni della Beta spa;
– lasciare alla cugina Caia 100.000 in BTP depositati presso la banca Alfa;
– revocare la fondazione da lui costituita con atto a rogito notaio Filano di
Roma in data 28 dicembre 2009, in quanto la stessa non ha mai ottenuto il
riconoscimento;
– destinare la somma di euro 30.000 ad una costituenda associazione con finalità
di sostentamento ai giovani studiosi di musica;
– lasciare all’amico Osvaldo la posizione contrattuale relativa all’imbarcazione di
cui detentore in virtù di un contratto di locazione.
Tizio dichiara infine che intenderebbe nominare esecutore testamentario la
Alfa, casa d’aste di Roma, allo scopo di dividere tra i due suoi figli il proprio
patrimonio artistico, attribuendo a detta casa la facoltà di amministrare fino
alla divisione con la possibilità di procedere ad alienazione senza necessità di
autorizzazione.
Il candidato motivi le soluzioni adottate e tratti gli argomenti inerenti alla traccia.