SUPERENALOTTO: IL SEI DA 178 MILIONI. Voci e indiscrezioni, ma pochi dichiarano di aver vinto. Il rivenditore: «Conosco tutti, c’è gente che se lo merita»
Raffaele Ilario dietro alla macchina del superenalotto nella sua tabaccheria |
SPERLONGA – Ho giocato alla ricevitoria del sistema che ha sbancato il Superenalotto. E non i soliti due euro, qualcosa di più, ma nemmeno i 24 che avrebbero fatto la differenza. Così, invece di essere tra i 25 neomilionari che festeggiano (di nascosto) e in questa grigia domenica di fine ottobre si sentono come se il sole dovesse splendere per sempre, ho solo sfiorato la fortuna.
Quella quota del sistema magico non l’ho acquistata, preferendole i miei soliti numeri, e adesso – seduto nella pasticceria Fiorelli, 50 metri dalla ricevitoria dei miracoli – sorseggio il caffè ascoltando le chiacchiere da bar. Le congetture e le insinuazioni del giorno dopo. «Hanno vinto almeno in 60 dice una signora sulla cinquantina – già abbiamo fatto l’elenco. Dicono che qualcuno abbia comprato più quote… e ogni quota vale due milioni e mezzo di euro».
Interviste davanti alla tabaccheria Ilario (Zanini) |
QUOTE IN FAMIGLIA – Difficile dire se siano 60 o meno, gli sperlongani baciati dalla fortuna, perché se molti hanno diviso la quota da 24 euro in due-tre mini quote, c’è anche chi in famiglia ha tenuto almeno tre quote. Le voci corrono e dicono che il figlio del tabaccaio sia l’autore del sistema supermilionario e che lui, il padre, la suocera abbiano tenuto almeno tre quote in famiglia. Fosse vero, avrebbero totalizzato quasi 8 milioni di euro di vincita.
Ma alla Tabaccheria-ricevitoria numero 775, in viale Cristoforo Colombo, a mezzogiorno già circondata dalle telecamere di almeno 5 network televisivi, il ragazzo glissa sulle quote e si schernisce: «No, il sistema non l’ho inventato io – spiega Raffaele Ilario – lo ho soltanto scelto tra migliaia di sistemi che c’erano online sulla Bacheca Sisal, è un sistema di un bar di Roma. Ho comprato 25 quote e le ho rivendute». Poi rivela: «So chi sono i vincitori, li conosco bene ed è tutta gente che se lo merita… anche se fra loro c’è qualche milionario da oggi sarà più milionario grazie a me».
La tabaccheria del sistemone e, sullo sfondo, le case di Sperlonga |
RAID SULLA SPIAGGIA – Qui nella perla bianca della Riviera d’Ulisse i vincitori si dividono tra coloro che parlano – pochissimi – e quelli che ostentano una tranquilla indifferenza: si dovesse mai sapere che incasseranno 2,5 milioni, sarebbe l’assalto di amici, parenti e, in qualche caso, creditori.
Ai parenti, per ora, ci pensa soltanto chi non ha vinto: «Ci fossi io fra di loro – sbotta un pensionato – sistemerei mia figlia e i nipoti». Ma qualcuno si fa vedere, come il titolare del maneggio Cerreto Alto, detto enotta», che soltanto la scorsa estate aveva già vinto un Gratta e Vinci da sogno e adesso ha centrato il 6 con una quota che vale due milioni e mezzo. I bene in formati, dicono poi che il gelataio all’angolo di via Colombo abbia acquistato almeno due quote. Gelatai, pescivendoli, pizzaioli ma anche operai e camerieri: «Ci sono almeno tre famiglie che ne avevano veramente bisogno tra i vincitori», commenta un ragazzo.
Sulla spiaggia verso la Grotta di Tiberio risaltano le tracce di pneumatici di una notte di festeggiamenti: qualcuno non ha saputo resistere alla tentazione di una corsa in auto sull’arenile. Poco oltre, i gestori di un paio di bagni rimuovono ombrelloni e lettini nell’ultimo giorno di balneazione.
Le locandine dei giornali locali all’ edicola di Sperlonga |
IL SOGNO DELLA CASA NUOVA – Per loro la stagione è finita, ma per Giorgio, bagnino e contitolare di uno storico stabilimento, di stagione ne comincia un’altra: «Sì abbiamo vinto – ammette – avevamo comprato una quota in tre». Otto euro a testa per incassarne più di 800 mila a persona. E adesso? Nei sogni di chi non ha vinto c’è sempre l’idea di mollare tutto, ma Giorgio non lo farà: la prossima primavera ricomincerà con sdraio e rastrelli. Perché bisogna tenere i piedi per terra: «Con la vincita ci compreremo una casetta a testa», spiega. Anche con i prezzi folli di Sperlonga sarà una gran bella casa.
I cameramen di 5 network davanti alla ricevitoria del «miracolo» (foto Zanini) |
BRINDISI PER POCHI – Tornati davanti alla tabaccheria milionaria, sotto il lenzuolo che rivendica la supervincita, ecco che il capannello di curiosi si è infittito: c’è chi si scambia sguardi d’intesa, chi lancia battute sarcastiche. Un signore in giacca e maglione si concede alle telecamere: «La indicano come uno dei vincitori…», dice in reporter. «Mi indicano ma si sbagliano. Non mi risulta», taglia corto lui.
A parte il tabaccaio, che di prima mattina ha offerto da bere a qualche amico, il bagnino e il cavallerizzo – che è sceso con una giubba rossa dal suo destriero ed ha affrontato allegro le telecamere -, i neo milionari mantengono un profilo basso: meglio non esporsi.
MALELINGUE – Già da settimane non fanno che parlare di quel concittadino che ha vinto – stessa ricevitoria – un gratta e vinci di quelli che ti regalano 6000 euro al mese per vent’anni. Ora lui è preoccupato che l’invidia gli porti male. Sì perché le malelingue già corrono da un vicolo a una piazzette, dall’edicola che espone gli strilli dei quotidiani locali («Maxivincita: in paese arrivano 70 milioni») al distributore, da un bar all’altro. E in un borgo dove non regna la regola del buon vicinato, dove mors tua vita mea è il motto di commercianti e imprenditori, è più facile che la fortuna semini zizzania piuttosto che motivi di concordia.
Luca Zanini