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Il Governo tra ultimatum ed eutanasia

“Fini, stacca la spina”, invoca l’opposizione. Chiarisca se è con l’esecutivo o se si prende la responsabilità di elezioni anticipate, chiedono dal Pdl. Fli replica: appoggiamo il programma. E la legislatura, agonizzante, continua…

Il botta e risposta sull’eutanasia del Governo è si è consumato nell’arco di un pomeriggio, ma – c’è da giurarci – è destinato a replicarsi con un’eco costante nei prossimi giorni.

L’ultimatum di Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri era arrivato chiaro. “L’onorevole Fini dovrà fare le sue valutazioni: o confermare l’appoggio al governo o prendersi la responsabilità di una crisi”, avevano scritto in una nota congiunta i capigruppo di Camera e Senato del Pdl, con il vicepresidente dei senatori Gaetano Quagliariello.
“Al punto in cui siamo arrivati, è indispensabile la più assoluta chiarezza da parte di tutti. Ci auguriamo che ciò che è stato attribuito all’onorevole Fini, sull’eventualità che l’onorevole Berlusconi faccia un passo indietro e dunque si dimetta da premier e provochi una crisi di governo, si limiti ad essere una battuta polemica destinata ad esaurirsi nel circo mediatico”, si sottolinea nella nota, che assicura, “Berlusconi non intende compiere alcun passo indietro perché non esiste alcuna ragione per farlo”.
La speranza dei capigruppo del Pdl è che Fini decida per una soluzione “positiva e costruttiva”, in grado di evitare una crisi che “finisse per condurre dritto alla elezioni. Come è stato autorevolmente affermato, infatti, non esistono governi ‘tecnici’ ma solo governi politici”.

Ma nonostante il tam tam che dall’opposizione si levava come un coro “stacca la spina, stacca la spina”, meno di due ore più tardi è arrivata la risposta dei finiani: “Futuro e Libertà ha sempre detto con chiarezza che non intende staccare la spina al governo ma, anzi, di volerlo sostenere per l’intera legislatura al fine di attuare il programma che ci impegna con gli elettori e in generale con il Paese”. I capogruppo di Camera e Senato di Futuro e Libertà per l’Italia, Italo Bocchino e Pasquale Viespoli sottolineavano poi: “abbiamo dimostrato la volontà di garantire la tenuta dell’esecutivo, la cui azione però è da rilanciare fortemente essendo oggettivamente ferma al palo sulle grandi questioni che riguardano gli italiani. Il problema – concludono Bocchino e Viespoli – non è la nostra presunta volontà di far cadere Berlusconi, ma la reale volontà altrui di dar vita a una nuova stagione di governo”.

E mentre l’Udc  nega la possibilità di un sostegno a Berlusconi (auspicato dal premier nell’immancabile anticipazione del prossimo libro di Bruno Vespa), Calderoli chiama golpe la possibilità di un governo tecnico e il Pd lavora a un documento di sfiducia, la legislatura, agonizzante.

Il Governo tra ultimatum ed eutanasiaultima modifica: 2010-11-02T09:04:00+01:00da
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