Nuova svolta nell’inchiesta sulla morte della quindicenne di Avetrana. Secondo indiscrezioni, nel corso di un interrogatorio fiume l’uomo avrebbe negato ogni responsabilità sull’uccisione della nipote. Il suo ruolo sarebbe stato far sparire il cadavere
TARANTO – Secondo indiscrezioni, Michele Misseri avrebbe addossato la responsabilità dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi alla figlia Sabrina. Il motivo? Sabrina era pazza di gelosia per le attenzioni di Ivano verso la cugina. Il proprio ruolo nella vicenda sarebbe limitato alla fase dell’occultamento del cadavere. Inoltre Michele ha detto di non aver stuprato il cadavere di Sarah, cosa che invece aveva confessato nei primi interrogatori. Resta da chiarire se sia stato confermato che il delitto è stato commesso nel garage di casa Misseri. Lo avrebbe fatto nell’interrogatorio durato oltre cinque ore in carcere, venerdì dalle 16 circa alle 21, dinanzi ai pm titolari dell’inchiesta, Mariano Buccoliero e Pietro Argentino, procuratore aggiunto, e poi anche dinanzi al procuratore della Repubblica, Franco Sebastio. Non si sa per ora se Michele Misseri abbia tirato in ballo altre persone, ma pare che non sia così.
LE DUE CONFESSIONI – Aveva avuto in precedenza un «rapporto assolutamente normale» con la piccola Sarah, ma poi la uccide, colto da un raptus dopo che ha tentato di toccarla nelle parti intime: questo confessa Michele Misseri in prima battuta il 6 ottobre. Un mese dopo, il 5 novembre, Michele, 57 anni e mani callose di lavoratore in campagna, porta a compimento la sua accusa nei confronti della sua figlia ‘preferita’: è stata lei a uccidere la piccola Sarah. Ma la prima persona che Michele ha accusato nelle sue varie versioni è stata la stessa piccola Sarah. In una delle primissime versioni, Michele spiegò infatti come aveva ucciso la nipotina, preso dal suo raptus sessuale. Il 7 ottobre 2010, alle 13.00 circa, sentito dal medico legale incaricato dalla procura degli esami autoptici, Lugi Strada, riferì «per la prima e unica volta, di essere stato toccato ai fianchi dalla piccola Sarah, per poi strozzarla una volta essersi girata immediatamente dopo». Nell’interrogatorio dinanzi al gip, il giorno successivo, l’8 ottobre, Michele Misseri confessa invece per la prima volta di aver palpeggiato la nipote, dopo che la piccola Sarah era scesa in garage per salutarlo. Non parla più – e dal 7 ottobre non ne parlerà più – di Sarah che lo aveva toccato ai fianchi. Racconta però, anche in quel caso per la prima volta, di averla molestata qualche giorno prima.
L’AVVOCATO – Nulla di ufficiale è trapelato sul contenuto delle dichiarazioni spontanee che Misseri ha voluto fornire agli inquirenti. Però non ci sono molte alternative a quanto le indiscrezioni rivelano: infatti, appena uscito dal carcere il difensore di Misseri è in diretta telefonica con la trasmissione Mediaset ‘Quarto Gradò: «Ci si può aspettare rivelazioni clamorose dall’interrogatorio di Michele Misseri?», chiede il conduttore, Salvo Sottile. «Si», risponde l’avv.Galoppa. Il legale aggiunge di non poter dire altro, «perchè così siamo rimasti d’accordo con gli inquirenti». «Saprete tutto la prossima settimana», aggiunge il difensore, spiegando poi che Michele Misseri «sta benissimo» e «intende andare fino in fondo». L’ennesimo interrogatorio-fiume di Misseri cade a tre giorni dall’udienza dinanzi al tribunale del Riesame di Taranto nella quale verrà discusso il ricorso presentato dai legali di Sabrina, gli avvocati Vito Russo e Emilia Velletri, per far annullare l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Taranto Martino Rosati nei confronti della giovane, detenuta nello stesso carcere con le accuse di sequestro di persona e concorso in omicidio. È difficile che di fronte alle nuove dichiarazioni di Michele Misseri – sia che esse restino secretate sia che diventino pubbliche – il tribunale del Riesame decida di scarcerare Sabrina Misseri.
ESAMI – Nel frattempo però la violenza sul corpo di Sarah negli esami compiuti dal medico legale incaricato dalla procura, Luigi Strada, non è stata accertata a causa delle condizioni del corpo rimasto in acqua per oltre 40 giorni. Lo stesso Strada aveva prelevato tracce di materiali organici per tentare di accertare l’eventuale violenza sessuale attraverso esami più complessi, sottolineando tuttavia in dichiarazioni pubbliche che probabilmente neppure questi esami avrebbero potuto accertare la violenza proprio per la precarietà delle condizioni del cadavere. Gli esami sono ora in corso da parte dei carabinieri dei Ris, ma secondo primi risultati resi noti nei giorni scorsi – sempre da indiscrezioni – la violenza non verrebbe accertata. (fonte: Ansa)
Michele Misseri è stato portato sabato mattina in via Deledda ad Avetrana, cioè a casa sua. Il contadino che sabato per sei ore ha reso dichiarazioni spontanee ai pm, è tornato per la seconda volta sul luogo del delitto, nella villetta dove abitava con la famiglia prima dell’arresto per l’omicidio della nipotina Sarah Scazzi. Il movente sarebbe da ricercare nella gelosia della ragazza nei confronti della cugina per le attenzioni di Ivano a Sarah. Misseri avrebbe venerdì reso dichiarazioni importanti e i magistrati inquirenti sono alla ricerca di riscontri per chiudere il cerchio delle indagini.
IL RIS – In via Deledda sono arrivati anche gli specialisti del Ris dell’arma dei carabinieri per nuovi rilievi tecnici molto presumibilmente nell’abitazione dell’uomo. Potrebbe essere questo il «nuovo» luogo del delitto, invece della cantina come finora dichiarato. Non si escludono, al termine del sopralluogo, nuovi colpi di scena da parte della magistratura. Venerdì Misseri avrebbe ritrattato la sua confessione addossando la responsabilità dell’assassinio interamente sulla figlia Sabrina, finora indagata per concorso in omicidio, e ammettendo solo per sé l’occulatamento di cadavere, ma Misseri avrebbe a quanto pare chiamato in causa anche altre persone per l’uccisione della 15enne. Al termine del sopralluogo l’uomo è stato fatto risalire sull’automezzo fuoristrada di colore nero, con i vetri oscurati, che si è allontanato da via Deledda seguito dalle vetture di tutti gli inquirenti.
I GIORNALISTI – Davanti all’abitazione – dalla quale sono tenuti a distanza i cronisti – ci sono il difensore di Michele, Daniele Galoppa, e la criminologa di parte, Roberta Bruzzone.
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