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La Roma ferma il volo della Lazio Il Milan c’è, la Juve non molla

Dopo il sabato negativo (1-1 col Brescia) per l’Inter. Stasera in campo Palermo-Genoa. Il derby deciso da due rigori. I rossoneri sorpassano l’Inter: -2 dalla vetta. Ok Napoli, Palermo e Fiorentina

MILANO – Il derby capitolino è andato alla Roma, grazie a due rigori nella ripresa realizzati da Borriello (fortunosamente, si potrebbe parlare più di autogol di Muslera) e da Vucinic, mentre la Lazio aveva vanamente reclamato l’assegnazione di un penalty quando i giallorossi non avevano ancora raddoppiato. Uno stop per la Lazio che si traduce in un avvicinamento del Milan, vittoria pesante la sua a Bari, alla vetta della classifica, collocandosi al secondo posto alle spalle dei biancocelesti. Vincono anche la Juve, in rimonta, e il Napoli.

ROMA – La Roma batte la Lazio con due rigori nel derby della Capitale e frena la corsa dei cugini in testa alla classifica. Di Borriello e Vucinic le reti decisive dal dischetto, che premiano la squadra di Ranieri, più propositiva nel primo tempo e brava a resistere alla veemente reazione laziale al gol dell’1-0. Il derby è privo dei rispettivi numeri 10: in casa Lazio Zarate parte dalla panchina, mentre sul fronte giallorosso Totti sconta la giornata di squalifica dopo l’espulsione rimediata contro il Lecce. Nella prima frazione è la Roma a fare la partita. La squadra di Ranieri tiene in mano il pallino del gioco, va vicina al gol con Vucinic e Perrotta, e al 41′ segna con Greco (subentrato a Menez, infortunato), ma la rete viene annullata per un fuorigioco di Borriello, autore dell’assist. La Lazio prova a rendersi insidiosa nelle ripartenze, ma a parte un paio di spunti di Rocchi non crea mai grattacapi alla retroguardia romanista. L’avvio di ripresa vede sempre la Roma al comando delle operazioni, e al 6′ i giallorossi si guadagnano un calcio di rigore: tiro di Simplicio dal limite, Lichsteiner in area allarga il braccio e devia il pallone, per l’arbitro è penalty. Dal dischetto la conclusione di Borriello non è impeccabile, Muslera intercetta la sfera, che però gli passa sotto il braccio e supera la linea bianca, beffando la Lazio. I biancocelesti reagiscono subito allo schiaffo subito: è il 9′ quando Floccari di testa sfiora il palo a Julio Sergio battuto. È un’altra Lazio rispetto a quella del primo tempo, gli uomini di Reja premono sull’acceleratore, e al 20′ ci vuole un grande Julio Sergio per negare il gol a Hernanes, che calcia da posizione ravvicinata. Al 33′ veementi proteste laziali: Riise ostacola Mauri a un passo dalla linea di porta, i biancocelesti chiedono a gran voce il rigore ma per Morganti è tutto regolare. Al 41′ la Roma scrive la parola fine sul derby con un altro rigore, fischiato per un fallo di Dias su Baptista. Stavolta dal dischetto è Vucinic a battere Muslera. Finisce 2-0 per la Roma.

PALERMO – Nel posticipo il Palermo batte il Genoa con una rete di Pinilla al 42′ del primo tempo, un gol importante che regala tre punti pesanti ai rosanero. Gioca bene il Palermo, al 12′ rosanero vicini al gol, ma il destro di Pinilla viene deviato sul palo. Al 19′ ancora protagonista l’attaccante cileno che ignora Ilicic, tutto solo, e si fa fermare da Eduardo in uscita. Il Genoa risponde con Toni, ma è sempre il Palermo a fare la partita e, al 24′, Pinilla colpisce un altro palo, di testa, sul cross di Pastore. Dall’altra parte Toni impegna di testa Sirigu. La partita vive sui duelli Pinilla-Eduardo e Toni-Sirigu, ma al 42′ il Palermo passa proprio con Pinilla che sfrutta lo splendido assist di tacco di Pastore e, di destro, batte Eduardo. Nella ripresa Gasperini inserisce subito Veloso, poi a metà tempo dentro due attaccanti, Destro e Boakye. Rossi risponde passando alla difesa a tre, ma al 35′ il Palermo rischia sulla conclusione di Veloso che Sirigu blocca. Entra Miccoli. Finisce 1-0, decide la rete di Pinilla, il Palermo, reduce da 4 sconfitte consecutive tra campionato e coppa, si porta a quota 14 punti, il Genoa resta a 11.

MILAN – Il Milan è a due passi dalla Lazio. Convincente vittoria dei rossoneri al «San Nicola» contro il Bari allegro e frizzante che fu e che ora rischia seriamente di rimanere coinvolto nella lotta per non retrocedere: 3-2 per i rossoneri, che scavalcano l’Inter al secondo posto e si avvicinano alla capolista; un risultato che poteva anche essere più netto se Robinho non si fosse divorato tre clamorose palle-gol a tu per tu con Gillet in una partita in realtà mai in discussione, visto che la rete di Barreto (bellissima) è arrivata solo al 90′. Il Bari ha costruito poco al di là dei gol, il Milan ha dimostrato solidità con un centrocampo accorto e muscolare (Gattuso, Ambrosini e Flamini in mezzo, Seedorf trequartista dietro Ibra-Robinho) e una panchina «d’oro con Pato, Ronaldinho, Inzaghi e Pirlo. Un Milan subito tonico, con Ambrosini che buca Gillet e la difesa barese sfruttando al meglio l’assist di Seedorf. Inizia malissimo quindi il pomeriggio per il Bari, che rischia a più riprese il raddoppio e viene graziato dalla scarsa vena di Robinho, che prima si fa ipnotizzare da Gillet, poi spreca con un destro da dimenticare. Il Bari non c’è, e in più perde Almiron per guai fisici: Gattuso e Flamini «mordono», i pugliesi non trovano le misure per servire Barreto e Kutuzov. E subiscono, attorno alla mezz’ora, il raddoppio rossonero: altro contropiede, Ibrahimovic serve Flamini che fa »il brasiliano« e con un bel tocco morbido di sinistro scavalca Gillet. Solo a questo punto il Bari prova a mettere la testa avanti: Abbiati para su Pulzetti, Yepes (dentro per Thiago Silva) e Nesta sbrogliano un paio di situazioni intricate ma il Milan rischia con un intervento quantomeno dubbio del portiere su Barreto in area.

JUVENTUS – La rimonta continua. Nel pomeriggio delle stelle del passato e del presente, la Juventus batte 3-1 il Cesena e si porta a 4 punti dalla Lazio capolista. Un successo importante e meno netto di quanto non racconti il risultato. Nella prima mezz’ora la «Vecchia Signora» soffre, va sotto (gol di Jimenez), sbanda, ma poi si rialza grazie ad un rigore, piuttosto dubbio, che Del Piero realizza al 31′. Poi l’espulsione di Pellegrino (41′) e il 2-1 firmato Quagliarella al 43′ per il 2-1 con cui si chiude nel primo tempo. In 10 e sotto di un gol, il Cesena nella ripresa non riesce a tornare in partita e, all’87’, è Iaquinta a chiuderla firmando il definitivo 3-1. Una vittoria importante per i ragazzi di Del Neri, sotto gli occhi di Gigi Buffon, allo stadio dopo il rimprovero di ieri del tecnico di Aquileia. Da segnalare altri due rientri importanti, quelli di Grosso e Salihamidzic. E sì perchè più che Del Neri la formazione la fa lo staff medico. Infermeria affollatissima, in campo dal primo minuto il 18enne danese Sorensen, che affianca Bonucci, e il redivivo Grosso che non giocava da sei mesi e che, così come Salihamidzic in panchina, è tornato tra i convocati proprio per la situazione di assoluta emergenza. Scelte obbligate, dunque, per Del Neri che preferisce Sissoko all’acciaccato Felipe Melo e non rinuncia al 4-4-2. A destra, squalificato ma soprattutto infortunato Krasic, c’è Pepe, dall’altra parte Marchisio. Del Piero-Quagliarella la coppia d’attacco. Ficcadenti la partita vuole giocarsela e schiera la sua squadra con un coraggioso 4-2-3-1. L’ex Appiah e Parolo davanti alla difesa, Schelotto, Jimenez e Giaccherini alle spalle dell’unica punta Bogdani. L’avvio dei romagnoli è devastante, nessun timore reverenziale, è anzi la Juve a restare sorpresa, quasi intimorita dal gioco del Cesena che fa girare bene palla e che sulle fasce, con Giaccherini soprattutto, mette in crisi la difesa juventina che, all’11, si addormenta e assiste alla combinazione Giaccherini-Schelotto-Jimenez: apertura dala sinistra, sponda di testa e sinistro comodo a due passi da Storari: 1-0 Cesena.

NAPOLI – Edinson Cavani firma con una pregevole doppietta la vittoria del Napoli ai danni del Parma. Il club campano conquista la quinta vittoria stagionale e si porta a 18 punti. Il Parma si ferma all’ultimo posto con 8 punti. Mazzarri mandava in campo il Napolicon il 3-4-3: De Sanctis in porta; linea difensiva con Grava, Cribari e Campagnaro; a centrocampo Zuniga, Yebda, Pazienza e Vitale; tridente offensivo con Hamsik, Sosa e Cavani. Il Parma di Marino con il 4-3-1-2: Mirante tra i pali; in difesa Antonelli, Aelassandro Lucarelli, Paletta e Zaccardo; a centrocampo Valiani, Morrone e Gobbi; Giovinco dietro le punte Marques e Candreva. Gara con ritmi blandi sin dalle prime fasi. Al 3′ Lucarelli da buona posizione alzava troppo la mira. Al minuto 8 preciso cross di Giovinco con De Sanctis pronto ad uscire dai pali ad anticipare gli attaccanti emiliani. Al 19′ il Napoli sbloccava il punteggio: contropiede degli azzurri con Zuniga che sul filo del fuorigioco serviva Cavani. L’uruguaiano era lesto ad insaccare alle spalle di Mirante. Al 23′ uscita avventata di De Sanctis ad interrompere una fuga di Giovinco verso la porta dei campani. Al 25′ primo cambio per Marino che decideva di togliere dal rettangolo verde Giovinco e inseriva Crespo. Prima vera occasione (37′) per il Parma: splendido assist di Antonelli per l’accorrente Crespo che concludeva in porta ma trovava la respinta di De Sanctis. Al 40′ Paletta in scivolava anticipava in extremis Cavani lanciato verso la porta emiliana. Al 45′ cross di Valiani e tentativo d’aggancio di Marques con palla che sfilava sul fondo.

SAMPDORIA – La Sampdoria non trova il gol e il Catania torna a casa con un buon punto esterno. I blucerchiati cercano con maggiore insistenza la vittoria pur non producendo tante palle gol. Al Catania non serve neppure uno sforzo notevole, ma solo tanta attenzione dietro e una discreta organizzazione di gioco. Squadre aggressive fin dalle prime battute e spazi molto limitati. Proteste dei padroni di casa al 5′ quando Marilungo, ostacolato da Silvestre, corre verso la porta e finisce a terra; Giannoccaro lascia correre e ha ragione perché il doriano accentua vistosamente la caduta. Al 14′ angolo di Mascara e colpo di testa di Bellusci in area, dimenticato dagli avversari, la mira è però del tutto errata. La Samp prende il sopravvento, ma è il Catania a sfiorare il gol in una veloce ripartenza con Gomez lanciato a rete e anticipato per un soffio da Zauri. Dall’altra parte cross di Marilungo, Koman al volo cerca di servire sottoporta Pazzini, però c’è Alvarez che intercetta. Al 38′ ci prova ancora Koman e Andujar para in tuffo. Nella ripresa al 12′ Guberti, liberato a sinistra per il tiro, conclude prontamente; ottimo intervento di Andujar che respinge in tuffo. Al 29′ gol annullato giustamente alla Sampdoria: Marilungo intercetta un pallone in area aiutandosi con una mano, poi Koman aveva ribadito prontamente in rete.

UDINESE – Al «Friuli» gli uomini di Guidolin non vanno oltre l’1-1 contro un Cagliari ordinato e pungente. Tutte nel primo tempo le reti: apre Conti, gli risponde Floro Flores. In avvio Guidolin preferisce Floro Flores al posto di Denis come partner offensivo di Di Natale, mentre Sanchez funziona da cerniera con il centrocampo. Duo Matri-Nenè per il reparto offensivo di un Cagliari che subisce i padroni di casa nelle prime battute del match. Ci provano subito Di Natale e Inler, con Agazzi che respinge alla meno peggio. I primi cinque minuti di gioco fanno ben sperare i padroni di casa, che vanno vicini al gol anche con Sanchez, ma dopo un breve periodo di assestamento il Cagliari si mette a macinare gioco e sono dolori per la banda di Guidolin. Al 10′ Nainggolan lascia partire un potente destro su cui Handanovic si supera mettendo in angolo. È il preludio al vantaggio dei sardi che arriva al minuto numero 12. Uno schema su calcio d’angolo da destra porta Cossu a mettere al centro un pallone che viene scagliato in rete da Conti con un tiro al volo scagliato da poco dentro l’area. La rete del Cagliari scuote l’Udinese che ha in Sanchez l’uomo in più. Il cileno copre ogni centimetro del settore offensivo bianconero e da solo mette in difficoltà tutta la difesa sarda. Il pareggio arriva al 44′ grazie proprio a Floro Flores. La rete nasce da un calcio d’angolo, torre di Inler e l’attaccante napoletano, a tu per tu con Agazzi, di testa realizza l’1-1. Nel finale l’Udinese va all’arrembaggio con il mobilissimo Armero e il pericoloso Di Natale ma il risultato non cambia.

FIORENTINA – Porta la firma di Alessio Cerci la seconda vittoria interna della Fiorentina: suo il gol che al 35′ della ripresa contro il Chievo vale i tre punti. Un gol, il primo in serie A per Cerci che nel recupero ha pure colpito un palo, che ha spezzato una partita brutta che pareva incanalata sullo 0-0 più per l’atteggiamento colpevolmente poco intraprendente dei veneti che per gli oggettivi limiti di una Fiorentina falcidiata dalle assenze, illuminata solo dai lampi di Mutu. È un’autentica boccata d’ossigeno questo successo per Mihajlovic che anche oggi ha dovuto fare di necessità virtù: ben 8 assenti, un centrocampo ridotto all’osso, l’acciaccato Vargas inizialmente in panchina (ma quando il peruviano è entrato al posto di un opaco Bolatti ha dato la scossa a conferma che stavolta il tecnico serbo, inserendo poi Cerci per Marchionni, ha azzeccato i cambi). Pure il Chievo privo di Pellissier (e non è poca cosa) non si è presentato al Franchi al meglio però dalla sua aveva meno pressioni e una classifica decisamente migliore di quella dei viola. La Fiorentina ha impensierito subito il Chievo con Kroldrup su punizione di Mutu. La reazione veneta è arrivata al 22′ con Thereau su cui ha salvato lo stesso Kroldrup eppoi con qualche buon affondo. Nella ripresa Mihajlovic ha inserito Vargas e affiancato Santana a Donadel: schieramento azzardato (la Fiorentina aveva in campo un solo mediano) ma il Chievo che pure sembrava avere più ordine e amalgama inspiegabilmente non ne approfittava limitandosi a tenere sotto controllo il risultato. Al 27′ Mihajlovic sostituiva il deludente Marchionni per Cerci: mossa indovinata, proprio l’ex romanista siglava di lì a poco il gol-partita su azione orchestrata da Mutu e Gilardino fino ad allora poco o nulla protagonista. Il Chievo si scuoteva ma era troppo tardi: Costant falliva due ghiotte occasioni, Cerci sfiorava il bis e Boruc bagnava il debutto in A con una paratona su Moscardelli.

Benitez (Ansa)

INTER – Benitez aveva incassato bene le critiche di Moratti dopo la disfatta di Londra ma, dopo il deludente pareggio casalingo con il Brescia, nel secondo posticipo del sabato, rischia di riceverne altre ancora più dure. Senza contare i 3 infortuni (a Maicon, Sneijder e Samuel) con l’argentino che, rompendosi i legamenti rischia di saltare il resto della stagione. Nel primo anticipo del sabato il Bologna aveva battuto il Lecce per 2-0, mwentre nell’anticipo domenicale la Fiorentina ha piegato il Chievo per 1-0. L’Inter non è infatti andata oltre un sofferto 1-1 casalingo contro il Brescia. I nerazzurri, con nuovi stop per infortunio da valutare (Maicon e Samuel), capaci di pareggiare su rigore con il solito Eto’o il momentaneo vantaggio dei bresciani con Caracciolo. Rafa Benitez (molte defezioni da registrare) optava per il modulo con due punte, Etòo e Milito (al rientro dal 1′). Al 15′ Brescia in vantaggio: splendido lancio per Caracciolo che saltava Lucio e infilava sul secondo palo. Al 28′ Inter costretta al primo cambio: fuori Maicon (problema muscolare), al suo posto il colombiano Cordoba. Splendida iniziativa di Coutinho (40′) che lasciava partire un gran tiro a girare di poco fuori. Ad inizio ripresa Benitez inseriva il giovane Obi al posto di Sneijder, rimasto negli spogliatoi dopo l’intervallo a causa di un lieve malore. Al 5′ ancora un infortunio nelle fila dei nerazzurri: Samuel cadeva male ed era costretto a cedere il posto a Santon. Al 27′ l’arbitro concedeva un penalty: fallo di Berardi su Etòo e perfetta trasformazione dello stesso attaccante camerunense. Minuti finali con un sussulto (Milito da buona posizione sparava alto) e risultato inchiodato sull’1-1. Inter che sale a 19 punti, primo pareggio stagionale per il Brescia (10).

SAMUEL: STAGIONE A RISCHIO – I difensori dell’Inter Maicon e Samuel si sono sottoposti il giorno dopo agli esami strumentali che si sono resi necessari dopo gli infortuni accusati nel primo e nel secondo tempo della gara col Brescia di sabato. Per il calciatore brasiliano stiramento muscolare nella zona posteriore della coscia sinistra. Per l’argentino grave lesione del legamento crociato anteriore e del collaterale esterno del ginocchio destro. Nei prossimi giorni sarà programmato l’intervento chirurgico di ricostruzione.

BOLOGNA-LECCE 2 A 0 GRAZIE A DI VAIO – In precedenza il Bologna ha sconfitto il Lecce per 2-0 nel primo anticipo del sabato. I padroni di casa hanno risolto uno dei match più noiosi della stagione andando a segno due volte nel finale. Protagonista assoluto Marco Di Vaio: l’attaccante rossoblu ha sbloccato il risultato all’84 e un minuto dopo ha servito a Henry Damian Gimenez l’assist per il raddoppio.

SENZA PAUSE – E mercoledì 10 novembre, alle 20.45, di nuovo in campo, per il secondo turno infrasettimanale della stagione. In programma Brescia-Juventus, Cagliari-Napoli, Catania-Udinese, Cesena-Lazio, Chievo-bari, Genoa-Bologna, Lecce-Inter, Milan-Palermo e Roma-Fiorentina. Giovedì sera il posticipo Parma-Sampdoria.

Redazione online

Serie A 2010/2011
10 ˆ GIORNATA sab 06-nov Inizio Arbitro Stadio
bologna lecce 2-0 18:00 daniele orsato renato dall’ara
inter brescia 1-1 20:45 gabriele gava giuseppe meazza
fiorentina chievo 1-0 12:30 carmine russo artemio franchi
bari milan 2-3 15:00 mauro bergonzi san nicola
juventus cesena 3-1 15:00 andrea romeo olimpico Torino
lazio roma 0-2 15:00 emidio morganti olimpico Roma
napoli parma 2-0 15:00 paolo silvio mazzoleni san paolo
sampdoria catania 0-0 15:00 antonio danilo giannoccaro luigi ferraris
udinese cagliari 1-1 15:00 riccardo tozzi friuli
palermo genoa 1-0 20:45 christian brighi renzo barbera

 

CLASSIFICA SERIE A 2010/2011
PARTITE RETI RIGORI
Squadre Pt C F T C F T RF RC
G V N P G V N P G V N P M.I. R S R S R S T R T R
lazio 22 5 3 1 1 5 4 0 1 10 7 1 2 2 7 5 6 3 13 8 1 1 4 4
milan 20 5 3 1 1 5 3 1 1 10 6 2 2 0 10 4 7 6 17 10 1 0 0 0
inter 19 5 2 3 0 5 3 1 1 10 5 4 1 -1 8 3 4 2 12 5 4 3 0 0
juventus 18 5 3 1 1 5 2 2 1 10 5 3 2 -2 15 9 6 2 21 11 3 2 0 0
napoli 18 5 2 1 2 5 3 2 0 10 5 3 2 -2 8 7 9 4 17 11 1 1 1 1
sampdoria 15 5 2 2 1 5 1 4 0 10 3 6 1 -5 5 3 6 5 11 8 2 2 0 0
roma 15 5 3 2 0 5 1 1 3 10 4 3 3 -5 7 3 4 9 11 12 2 2 2 2
palermo 14 6 2 2 2 4 2 0 2 10 4 2 4 -8 8 6 8 7 16 13 0 0 3 2
chievo 14 5 2 1 2 5 2 1 2 10 4 2 4 -6 4 4 7 6 11 10 1 1 0 0
udinese 14 5 2 1 2 5 2 1 2 10 4 2 4 -6 4 7 5 4 9 11 1 1 2 0
fiorentina 12 6 3 1 2 4 0 2 2 10 3 3 4 -10 8 6 2 4 10 10 3 2 0 0
cagliari 11 4 2 1 1 6 0 4 2 10 2 5 3 -7 7 2 4 7 11 9 1 1 0 0
catania 11 5 2 3 0 5 0 2 3 10 2 5 3 -9 6 3 2 5 8 8 2 2 2 1
genoa 11 5 2 1 2 5 1 1 3 10 3 2 5 -9 5 6 3 5 8 11 1 1 1 1
bologna 11 5 2 3 0 5 0 2 3 10 2 5 3 -9 5 2 5 12 10 14 1 0 2 1
lecce 11 4 3 1 0 6 0 1 5 10 3 2 5 -7 5 2 2 15 7 17 2 1 1 1
brescia 10 4 2 0 2 6 1 1 4 10 3 1 6 -8 5 5 4 8 9 13 2 2 3 2
parma 8 5 1 3 1 5 0 2 3 10 1 5 4 -12 3 2 3 8 6 10 0 0 5 5
cesena 8 5 2 1 2 5 0 1 4 10 2 2 6 -12 5 6 2 8 7 14 0 0 3 2
bari 8 6 2 1 3 4 0 1 3 10 2 2 6 -14 5 8 4 10 9 18 3 2 2 2
La Roma ferma il volo della Lazio Il Milan c’è, la Juve non mollaultima modifica: 2010-11-08T11:12:00+01:00da
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