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Operazione Ros a Napoli sgominata cellula salafita

I carabinieri hanno effettuato 11 arresti e 20 perquisizioni. La struttura multietnica aveva base logistica nella città partenopea. Produceva documenti d’identità falsi favorendo l’immigrazione clandestina

NAPOLI – Undici arresti eseguiti, tre persone localizzate all’estero, per una delle quali è stato chiesto un mandato europeo, due ricercati. E’ questo il bilancio di una operazione dei carabinieri del Ros coordinata dalla sezione antiterrorismo della procura di Napoli nell’ambito di una indagine sulla presenza nel capoluogo campano di cellule del gruppo salafita per la predicazione e il combattimento, organizzazione affiliata ad al Qaeda.

La struttura multietnica aveva base logistica a Napoli e diramazioni in Italia e all’estero, e produceva documenti d’identità falsi, favorendo l’immigrazione clandestina; tra i reati contestati agli arrestati, anche la ricettazione e la spendita di banconote false. Secondo quanto si è appreso, i componenti dell’organizzazione sono accusati di aver falsificato documenti, permessi di soggiorno, patenti e carte di identità che rivendevano ad altri stranieri, soprattutto africani. Si sta verificando se questi documenti possano essere stati utilizzati da elementi contigui al mondo del terrorismo.

Eseguite anche 20 perquisizioni, con il sequestro di documenti e timbri contraffatti. Tra gli arrestati anche due napoletani. Gli altri sono tutti di provenienza africana, in particolare ghanesi, egiziani e marocchini, alcuni dei quali già coinvolti in attività di sostegno logistico a organizzazioni terroristiche di matrice confessionale. I provvedimenti sono stati emessi dal gip De Girolamo su richiesta del pm Musto.

L’indagine è cominciata due anni fa, dopo la sentenza a gennaio 2008 della Corte di Appello partenopea che ha riconosciuto il reato di associazione a delinquere con finalità di terrorismo per gli imputati algerini Yamine Bouhrhama, Mohamed Larbi e Khaled Serai, arrestati dai Ros nel 2005 nell’ambito dell’operazione “Full Moon” che evidenziò il legame tra ambienti del terrorismo transnazionale e criminalità comune napoletana creato dalla necessità di approvvigionarsi di documenti falsi per circolare nei paesi europei.

Al centro di questa rete, Farid Nouara, algerino che fungeva da punto di contatto tra i due mondi, prima sfuggito all’arresto, poi rintracciato e bloccato a Napoli. Suoi stretti collaboratori sono Khemisti Ahmedi e Samir Snaibel, arrestati oggi; questa organizzazione era anche in contatto con analoghe operanti a Roma, dove operavano Mohamed Hamidi, algerino, Taieb Hamdi, tunisino e El Menoufly Hassan, egiziano; e Milano, dove c’era il marocchino Rabie Aloussi, non arrestato. Samir Snaibel aveva anche organizzato un gruppo autonomo dedito al traffico di banconote false. L’approvvigionamento di documenti e banconote false era garantito da Giuliano Rispo e Zaccaria Valletta, entrambi originari del napoletano e vicini ad ambienti malavitosi.

Operazione Ros a Napoli sgominata cellula salafitaultima modifica: 2010-11-09T16:14:12+01:00da
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