Avetrana Pressioni su Misseri, la settimana prossima l’incidente probatorio. Lui le fece capire di preferire Sarah. E lei meditò la vendetta
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TARANTO – Qualcuno ha urlato «assassina» mentre il furgone la riportava in carcere. Ma Sabrina Misseri non teme le urla, ieri ha voluto esserci davanti ai giudici del Riesame che dovevano stabilire se farla tornare a casa oppure no. L’udienza è stata rinviata a domani, dopo il deposito di nuovi atti: c’è anche l’ultimo interrogatorio del 5 novembre di Michele, padre di Sabrina, e l’ultima deposizione (il 20 ottobre) di Ivano Russo, il ragazzo conteso a causa del quale sarebbe successo tutto. Ivano spiega l’episodio dal quale (per gli inquirenti) montò l’ira di Sabrina verso Sarah: il rifiuto di un approccio. In più ci sarebbero alcuni testimoni (anche le loro versioni sono depositate da ieri) che parlano del rapporto di affetto fra Ivano e Sarah e raccontano come Ivano avesse fatto capire, con quel rifiuto, di preferire ormai Sarah a Sabrina.
PRESSIONE PSICOLOGICA – C’è tra i nuovi atti, poi, un’informativa del pm Mariano Buccoliero e del procuratore aggiunto Pietro Argentino che rivede, in parte, dinamica e tempi del delitto. Commesso non in 7 ma in 14 minuti. E poi l’occultamento del cadavere: fra le 15 e le 15.45, mentre Sabrina e Mariangela facevano il terzo giro in cerca della ragazzina scomparsa. Il gip Rosati ha fissato ieri l’incidente probatorio per sentire Misseri: venerdì 19. Lo ha concesso per «gli elevatissimi rischi di condizionamenti che vi possono derivare dalla pressione psicologica su di lui dal contesto familiare in cui la vicenda delittuosa è maturata».
Giusi Fasano