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Fondi Ue per Elton John a Napoli Indagine sul maxi compenso

Il concerto alla festa di Piedigrotta. Il caso sollevato dal leghista Borghezio. Al cantante 750 mila euro. Bruxelles: iniziativa effimera

Elton John (Ansa)

BRUXELLES – Paul McCartney, 800 mila euro promessi sull’unghia, all’ultimo momento ha rinunciato a quelli, e pure ai «tricche tracche», ai petardi della caratteristica festa: c’erano troppi dubbi, su quel compenso milionario per quattro canzoni cantate alla sagra napoletana di Piedigrotta, e così alla fine il posto del Beatle pensionato è stato preso da un attore assai meno esigente, una controfigura di Giuseppe Garibaldi. Ma prima di Paul, un anno prima, qualcun altro non si era tirato indietro: Elton John, detto anche Rocket man non solo per il titolo della sua celeberrima canzone anche per i compensi stellari che rastrella in tutto il mondo. Lui, alla festa di Piedigrotta, dietro promessa (adempiuta) di 750 mila euro, c’è venuto davvero, l’11 settembre 2009. E per questo, ora, la Commissione europea ha annunciato che vuol vederci chiaro: perché, dicono voci tanto maliziose quanto insistenti, almeno una parte di quella somma potrebbe essere stata pagata con i fondi strutturali che la Ue assegna allo sviluppo economico e sociale del nostro Sud, come di altre parti meno fortunate del continente.

È stata un’interrogazione dell’eurodeputato leghista Mario Borghezio, a far venire ieri allo scoperto la Commissione europea. Che procederà ora sulla scia di un’altra indagine, penale, aperta in agosto dalla magistratura italiana per una (prima) ipotesi di abuso d’ufficio. Borghezio, come sempre di eloquio fumantino, aveva parlato – e parla – di «vergognoso utilizzo di fondi europei per il concerto tenuto alla festa di Piedigrotta». E il commissario europeo alle Politiche regionali Johannes Hahn ha risposto alle curiosità dei giornalisti: «Tutte le constatazioni vengono prese molto seriamente ed indaghiamo». Ancora più esplicito, Hahn lo era stato nella risposta fornita a Borghezio, e più tardi diffusa dall’eurodeputato: «La Commissione intende verificare scrupolosamente la regolarità e la rimborsabilità di tali spese visto il valore aggiunto dell’iniziativa nonché l’impatto effimero e non strutturale sull’attività turistica nella regione» (traduzione: fra due anni, che sarà rimasto a Giugliano dei gorgheggi di Elton?). E ancora: «Qualora le condizioni previste non risultino tutte soddisfatte, l’autorità di gestione dovrà decertificare (sic) le somme in questione e stornarle dalla prossima richiesta di pagamento». Ma sarà «arduo», fa eco il solito Borghezio, «per i responsabili di questa incredibile utilizzazione dei fondi strutturali sottrarsi al rischio di dover decertificare le somme in questione».

Naturalmente gli organizzatori della festa difendono la bontà delle loro idee, o il beneficio di immagine ottenuto comunque da Napoli e dintorni. E non è provato che i soldi spesi provenissero davvero dai fondi Ue. In tanta baraonda, l’unico imperturbabile resterà probabilmente lui, Elton. Non è la prima volta, che dà qualche pensiero agli amministratori locali italiani: a settembre, per esempio, è stato invitato a tenere un concerto davanti alla meravigliosa cattedrale di Trani, in Puglia; e pare che a chi lo aveva invitato, cioè alla deputata del Pdl Gabriella Carlucci, “Rocket man” abbia chiesto una cosina facile facile, cioè che fossero bloccati sul segnale verde tutti i semafori, dalla scaletta del suo aereo fino alla porta del suo albergo.

Luigi Offeddu

Fondi Ue per Elton John a Napoli Indagine sul maxi compensoultima modifica: 2010-11-11T23:59:25+01:00da
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