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Le lingue antiche per lo sviluppo intellettivo

Marta Cassieri, professoressa del Liceo Montessori di Perugia , esalta le lingue antiche  come strumenti fondamentali per lo sviluppo intellettivo dei giovani.

La frase del poeta latino Giovenale, “Mens sana in corpore sano”, nell’uso moderno promuove al massimo il concetto di fitness esaltando l’importanza della forma fisica come requisito indispensabile per il raggiungimento di una maturità intellettiva e spirituale.

Marta Cassieri, scrittrice e professoressa del Liceo Montessori di Perugia, ci spiega che nel pensiero del poeta del I-II secolo d. C. non vi era l’anteposizione del fisico nei confronti della mente, ma rappresentavano entrambi dei valori assoluti per la salute dell’individuo ed ambedue beni da richiedere in preghiera alla Divinità. Oggi la massima attenzione è rivolta al corpo sia sotto l’aspetto del potenziamento fisico che dei trattamenti estetici e viene troppo spesso tralasciato l’aspetto intellettivo. Nelle scuole, la matematica, il latino ed il greco (dove presente), rappresentano elementi indispensabili per lo sviluppo intellettivo e vere palestre per la mente.

Tuttavia delle tre materie solo alla matematica viene concessa un’adeguata considerazione. Ma il rigore di tipo deduttivo assicurato dalla matematica è una cosa ben diversa da quel misto di capacità intuitive e di abitudine alla ricerca di connessioni induttive che viene stimolato dalle traduzione dal latino e dall’applicazione delle regole della sintassi delle lingue antiche. Attività che educano la mente anche a ben argomentare. Inoltre il latino per l’esercizio delle funzioni logiche, per la consuetudine a manipolare le strutture sintattiche e grammaticali stimola anche la capacità di studiare le materie scientifiche e, in particolare, la matematica. C’è poi la questione culturale delle radici della civiltà occidentale, che sono rappresentate dalla letteratura latina e dalla filosofia greca, dalle quali non possiamo prescindere. Il greco e il latino sono espressione di bellezza e armonia: un humus di cui i giovani hanno bisogno di nutrirsi. Il disinteresse dei ragazzi nei confronti delle lingue e delle letterature antiche risiede spesso nel modo di insegnamento.

Secondo Marta Cassieri occorre attualizzare e rendere più vivo il metodo di apprendimento utilizzando canali e strumenti più accattivanti quali ad esempio proporre le versioni di latino e greco come una sfida ed un gioco o creare ponti di collegamento tra le tematiche della letteratura latina e greca e le realtà sociali odierne. Un insegnamento meno pedante ed accademico che riduca quel distacco culturale ed avvicini l’attenzione dei giovani. Ed allora possiamo anche condividere una società di edonismo esteriore purché vi sia una corrispettiva sostanza intellettiva. La frase di Giovenale possiamo dunque rivisitarla in “Corpus sanum in mente sana”.

Sergio Mattioli

Le lingue antiche per lo sviluppo intellettivoultima modifica: 2010-11-11T18:14:43+01:00da
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