Il quotidiano di Feltri lancia una campagna contro l’autore di Gomorra, ma molti lettori disapprovano la scelta. E Di Pietro risponde con un appello su Facebook
Mentre Roberto Maroni sembra voler calmare le acque e chiede a Roberto Saviano di “deporre le armi, ci pensa Il Giornale a gettare nuova benzina sul fuoco e riaccende le polemiche sulle parole dell’autore di Gomorra a Vieni via con me. Con un editoriale di Vittorio Feltri il quotidiano lancia una campagna di firme contro Saviano. Inoltre, prova che l’autore di Gomorra ce l’abbia contro gli italiani del Nord Il Giornale recupera un suo testo del 2003, scritto per la rivista Nazione Indiana, in cui l’autore di Gomorra immagina un ipotetico e fantascientifico futuro dominato da un regime della Lega Nord.
L’attacco de Il Giornale scatena la reazione di Antonio Di Pietro, che rilancia il suo appello su Facebook a favore di Saviano; un appello che viaggia intorno alle 10mila adesioni. “Io non accetto che un giornalista con il coraggio di affermare verità scomode – si legge sul profilo del presidente IdV – sia censurato e minacciato dal titolare del Viminale, che dovrebbe solo ringraziarlo, e andare a perseguire quei criminali che Saviano denuncia”.
Ma la campagna lanciata da Feltri lascia perplessi anche i lettori de Il Giornale. Tra i commenti lasciati online sul sito del quotidiano si leggono frasi come “Da Lombardo doc dico che negare i problemi è sbagliato e stupido e non è tipico della nostra gente. Saviano dice cose che altri dicono, vedi la autorità inquirenti e gli investigatori. E allora? Dovremmo firmare anche contro di loro? La gente del Nord di fronte al problema si tira su le maniche e lavora per risolverlo. E da non leghista dico che la Lega fa, di solito, proprio questo. Per il bene del Nord, lo faccia anche adesso e lasci perdere le raccolte di firme ipocrite.” Un altro lettore scrive che “Saviano ha sbagliato ad associare un nome, Maroni ha sbagliato ad delegittimare in modo esagerato Saviano. Questo contrapporsi è il più bel regalo che si possa fare alla mafia, camorra, ndrangheta.”