Il governatore della Puglia e leader di Sinistra Ecologia e Libertà è stato l’ospite de “L’Intervista” di Maria Latella. Al centro del confronto i principali temi di attualità politica. Sul “Mattino” l’intervista in cui il ministro delle Pari Opportunità spiega il perché della scelta di dimettersi: “Il mio malessere non è recente. Risale a un anno e mezzo fa. Il Pdl è una guerra tra bande”
“Nel Pdl c’è ormai una guerra tra bande, il caso Carfagna ne è la dimostrazione”. Il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, è stato ospite de “L’intervista” di Maria Latella. Al centro del faccia a faccia i principali temi di attualità politica: le primarie, dopo il successo di appena una settimana fa di Giuliano Pisapia a Milano, e soprattutto la crisi all’interno della maggioranza e il futuro del governo.
La querelle politica intorno al ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna deve far «riflettere», secondo il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, ed è spia «di un problema più ampio e più preoccupante». «La Carfagna – ha detto Casini a margine dell’assemblea nazionale dell’Udc in corso a Fieramilanocity – tutto sommato è stata un buon ministro. Ha caratterizzato questa stagione berlusconiana e il fatto che dica o faccia dire che il partito è ridotto a un comitato d’affari e che in Campania non c’è agibilità politica è una cosa di grandissima rilevanza e una cosa su cui bisognerebbe riflettere, perchè non è il problema della Carfagna, è un problema un pochino più ampio e più preoccupante». Casini, che in mattinata terrà un discorso, non ha voluto anticipare nulla sulla proposta politica dell’Udc, già al centro ieri di uno scambio di battute tra lui e la presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, circa un eventuale coinvolgimento dell’Udc al governo. Si è però concesso una battuta sul premier e sugli indici di gradimento citati ieri da Berlusconi. «I suoi sondaggi li ha sempre descritti così – ha detto il leader centrista – per cui non vedo la novità».
“Lascio e lavoro per Napoli. Berlusconi non mi ha convinta”. Si intitola così l’intervista rilasciata da Mara Carfagna a Il mattino. Un’intervista in cui il ministro annuncia di lasciare non solo il dicastero, ma anche lo scranno di parlamentare e il Pdl”. Dimissioni che arriveranno solo il 15 dicembre per “non mancare di votare la fiducia al governo Berlusconi il 14 dicembre”. Nell’intervista, anticipata ieri e pubblicata oggi sul quotidiano di Napoli, il ministro spiega: “Il mio malessere non è recente. Risale a un anno e mezzo fa circa. I coordinatori del partito ricorderanno bene che più volte mi sono rivolta a loro per sistemare una situazione campana molto tesa, una guerra tra bande dove vige la prepotenza e l’arroganza. Ho inviato anche diverse lettere ai vertici nazionali, Berlusconi compreso, per segnalare che si è agito in Campania in violazione delle norme dello Statuto e per escludere coloro che fanno riferimento a me. Addirittura sono state cambiate le regole e modificate le date su internet”.
Poi, sui termovalorizzatori, questione centrale del Caso Carfagna: “Nell’ultima seduta del Consiglio dei ministri ho fatto presente la mia preoccupazione sullo scontro istituzionale tra Comune e Provincia di Salerno che rischia di portare alla paralisi assoluta compromettendo la realizzazione dell’impianto. Non posso permettere che una guerra di potere faccia saltare una questione di vitale importanza per la Campania con la conseguenza che, dopo Napoli, anche Salerno possa essere sommersa dai rifiuti. Di qui l’esigenza di affidare le procedure a un commissario nella persona del presidente della Regione Stefano Caldoro, eletto nel Pdl e di indiscussa moralità e onestà. Ma quando il consiglio dei ministri ha accettato la mia proposta, Cosentino, Cesaro e altri si sono ribellati minacciando di non far entrare i deputati campani in Aula per votare la Finanziaria. Ho incontrato il collega Iapicca arrabbiato perché non volevano farlo entrare”.
Alle dimissioni della Carfagna sono dedicate le aperture di diversi quotidiani. Come Libero, che attacca la scelta del ministro e titola: “Mara…meo Carfagna. Dalla crisi di governo alla crisi di nervi”. Per l’Unità, invece, la scelta di Mara Carfagna è la scelta di Silvio.”Tra l’ex sottosegretario accusato di camorra (Nicole Cosentino) e il ministro rivale il premier si tiene il primo” Un titolo e una foto evocativa sulla prima pagina de Il Riformista: “Mara e Libertà”. Un gioco di parole che allude all’ipotetico passaggio del ministro a Futuro e libertà, una cosa che però lei stessa ha escluso nell’intervista a Il Mattino. La foto è il quadro “La morte di Marat” di Jacques Louis David è la morte di Marat (una delle menti della Rivoluzione francese pugnalato a morte), che diventa “La morte di Mara”