Ma un incontro fortuito a kandahar ha smascherato il mullah mansour. Per mesi americani e governo locale hanno pensato di stare trattando con un leader vicino al mullah Omar
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Il presidente afgano Hamid Karzai (Reuters) |
WASHINGTON – (USA) – Hanno caricato il mullah Mansour su un aereo della Nato e lo hanno portato a Kabul per un meeting segreto con il presidente afghano Karzai. Gli hanno anche dato del denaro ritenendo che fosse un dirigente talebano in grado di condurre una delicata trattativa. Per mesi, gli americani e il governo locale hanno pensato di aver in mano una buona carta, un personaggio vicino al leader degli insorti, l’imprendibile Omar. Ma dopo il terzo incontro, hanno scoperto che il mullah Mansour era probabilmente un impostore che ha preso in giro tutti.
L’IMBROGLIO – L’imbroglio è emerso – come ha rivelato il «New York Times» – dopo un incontro a Kandahar. Un uomo presente al meeting e che aveva conosciuto il vero Mansour dice agli americani: «Non mi sembra lui». Da quel giorno il fantomatico mullah non si è fatto più trovare. Lo hanno contattato chiedendogli di tornare ma il misterioso personaggio si è tenuto alla larga. Ma chi si nasconde dietro Mansour? Gli afghani, vittime del gioco, insistono che è davvero un mullah. L’intelligence Usa non esclude che possa essersi trattata di una manovra del mullah Omar per carpire informazioni e confondere i nemici. Altri ancora ipotizzano un’azione dei servizi pachistani, il temuto Isi. Islamabad potrebbe aver montato l’operazione per disturbare eventuali trattative dirette con i talebani. I pachistani, infatti, pretendono che qualsiasi negoziato debba svolgersi sotto la loro egida. E’ già successo in passato che l’Isi abbia arrestato figure importanti dei ribelli – come il famoso mullah Baradar – proprio per ostacolare i contatti avviati.
Guido Olimpio