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Dopo Grecia e Irlanda, la Ue è pronta a salvare altri Paesi

Spagna e Portogallo preoccupano, ma José Manuel Barroso spiega che l’Unione ha gli strumenti per intervenire in casi di crisi nazionali.

Non fa mai il nome di quale Paese potrebbe presto trovarsi nella situazione di Grecia o Irlanda, ma José Manuel Barroso mette le mani avanti e rassicura mercati e istituzioni: “L’Europa ha gli strumenti necessari per intervenire anche in altri casi”, oltre a quelli dei due paesi citati. Il presidente della Commissione Ue è intervenuto questa mattina ai microfoni di radio Europa 1 per garantire la solidità dell’economia continentale.  “Il problema sono Portogallo e Spagna?”, gli viene chiesto, ma Barroso preferisce non rispondere direttamente e dice “non voglio fare speculazioni. Quelle lasciamole agli speculatori”, ma aggiunge un avvertimento “penso che alcuni dirigenti parlando troppo. Quando i mercati sono nervosi i responsabili politici dovrebbero restare calmi, determinati.”

Parlando poi degli interventi chiesti dall’Unione agli stati membri per tenere in regola i propri conti, Barroso ha spiegato che “l’Europa non è una potenza straniera che impone delle misure. Quando un governo prende delle misure difficile, lo fa perché è convinto che sia il modo migliore per rispondere al proprio interesse nazionale”. Il presidente della commissione Ue ha comunque detto di comprendere le ragioni che hanno portato oltre 50mila irlandesi a manifestare per le strade di Dublino. “Ma il livello raggiunto dal debito in Irlanda e in altri paesi europei – ha spiegato –  è insostenibile. E quando si raggiunge questo livello, occorre agire”.

Josè Manuel Barroso a radio Europe 1:

Dopo Grecia e Irlanda, la Ue è pronta a salvare altri Paesiultima modifica: 2010-11-28T17:24:28+01:00da
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