Nel giorno in cui il movimento vicino a Fini scrive al premier e dichiara “conclusa negativamente l’esperienza di questo governo”, i giovani dirigenti del Pdl spiegano a Sky.it il perché hanno deciso di aderire a Fli: poca trasparenza e nessuna riforma
Dicono che è necessaria una “scelta di discontinuità”, vogliono “più meritocrazia e partecipazione”, chiedono una gestione diversa dei partiti, non più fondata sulla “cooptazione”.
L’esodo dal Pdl a Futuro e libertà non riguarda solo deputati, senatori e amministratori locali. Anche alcuni dei giovani iscritti al Popolo della libertà iniziano alla spicciolata a emigrare nel nuovo movimento di Gianfranco Fini, proprio nelle ore in cui Generazione Italia invia una lettera di sfiducia a Berlusconi, dichiarando che, per ciò che li riguarda, l’esperienza di governo è “conclusa negativamente”.
“Abbiamo fatto un salto di idee e convinzioni senza avere garantito nulla – spiega a Sky.it Giovanni Basini presidente del movimento Alternativa studentesca ed (ormai ex) dirigente nazionale dei giovani del Pdl – lasciamo uffici e posti di responsabilità e proviamo a costruire un nuovo centrodestra anche tra i giovani”.
Insieme a Basini, nei giorni scorsi altri suoi colleghi hanno deciso di aderire a Fli. Al centro dell’esodo, c’è anche lo scarso rilievo dato al movimento giovanile “trattato troppo spesso come un ammennicolo”.
Ma non c’è solo questo: “Le nostre obiezioni, le muoviamo in quanto giovani politici non in quanto giovani tout court”. Per intenderci: il problema non è la contestatissima riforma Gelmini, “che è buona, anche se si può migliorare valorizzando magari forme di sostegno di privati finanziatori alla funzione, che rimane pubblica, della scuola”; semmai, “è la mancanza di riforme: nessuna riduzione delle tasse, nessuna visione strutturale, assenza cronica di democrazia diretta”.
Sul banco degli imputati finisce però anche la gestione del partito: “Prendiamo la selezione dei coordinatori provinciali e regionali: si può considerare tollerabile e democratico un meccanismo, come quello del Pdl, che prevede che ci si può candidare solo se si raccolgono le firme di 1/5 degli aventi diritti al voto, e cioè solo degli eletti, chiudendo così in modo radicale lo spazio agli iscritti e agli elettori?”.
Basini oggi ha 23 anni, si è iscritto a Forza Italia nel 2003 e se gli si chiede se la sua scelta sarà seguita da tanti altri coetanei risponde: “Non lo so, vedremo. In questi anni ho conosciuto tanti bravi dirigenti. Spero che tutti i migliori ci seguano; qualcuno lo ha già fatto. Dai primi segnali, però, sono piuttosto ottimista. Ad esempio, già ieri, due Presidenti di Consulte Provinciali degli Studenti, Federico Celi e Michele Laurelli, che rapppresentano gli studenti liceali di Massa-Carrara e di Savona, hanno scelto con noi Futuro e Libertà. Son solo i primi, ma personalmente sono piuttosto ottimista”.