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Guerriglia davanti alla Scala di Milano

Nel giorno della “prima”, un gruppo di giovani ha protestato lanciando fumogeni e petardi contro le forze dell’ordine. Una decina di poliziotti sono rimasti feriti. All’interno del teatro il maestro Barenboim cita la Costituzione.

Momenti di tensione davanti al Teatro La Scala di Milano nel giorno della “prima”. Un lancio di fumogeni e petardi contro le forze dell’ordine ha provocato la reazione di questi ultimi che hanno caricato facendo fuggire centinaia di manifestanti che stavano protestando. I contestatori si erano spinti fino all’ingresso del teatro per protestare contro la riforma Gelmini.
Contusioni, abrasioni e ferite leggere per una decina di agenti delle forze dell’ordine coinvolti nei tafferugli. Gli agenti, come riferito dal 118, sono stati trasportati in vari ospedali cittadini per le medicazioni.

Le testimonianze di alcuni ragazzi – “Quando ho visto che iniziava ad esserci tensione mi sono messo in mezzo e mi son beccato tre manganellate senza nessun motivo”. E’ quanto racconta uno dei ragazzi protagonisti degli attimi di tensione che si sono registrati fuori dal teatro. “La carica è avvenuta all’improvviso – prosegue Andrea, uno studente dell’Accademia di Brera – e molti ragazzi si sono presi delle botte”. “E’ successo tutto – spiega Giuseppe, della Statale di Milano – quando è arrivato nella piazza un altro gruppo di ragazzi: non ci hanno nemmeno fatti avvicinare alle transenne ma ci hanno subito spinti indietro”. Uno dei ragazzi coinvolti è stato visto girare per la piazza con del ghiaccio sulla testa ma nessuno sembrerebbe essersi fatto male in maniera seria. 

Davanti al Teatro della Scala c’è anche una piccola torre di via Imbonati (la torre sopra la quale per un mese c’è stata la protesta degli immigrati): una struttura alta più di due metri, di legno e cartone, è stata allestita in segno di protesta da un gruppo di immigrati che si sono uniti alla protesta. Sulla simbolica torre per diversi minuti è salita anche una ragazza con il capo velato che cantava “Oh Bella ciao” a squarciagola in un megafono. “Siamo qui – dice Youness Erhouma, del comitato italiano degli immigrati, rappresentante del drappello di una ventina di extracomunitari presenti in piazza – per chiedere al presidente della Repubblica Napolitano una sanatoria per tutti”. “Alcuni nostri fratelli – ha proseguito facendo riferimento alla protesta della torre di via Imbonati – sono stati mandati via, chiediamo anche che li si faccia tornare. Oggi abbiamo voluto fare questo gesto simbolico e la nostra protesta continuera’ finche’ non ci sara’ una sanatoria per tutti”.

Barenboim cita la Costituzione – Il maestro Barenboim ha parlato a nome del teatro prima dell’inno nazionale. E’ uscito dalla buca e in platea con un microfono in mano ha detto poche parole e soprattutto ha voluto leggere l’articolo 9 della Costituzione italiana. “La Repubblica – ha sottolineato – promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. Barenboim, dopo aver espresso la sua felicità per essere alla prima a dirigere Valchiria e per essere stato dichiarato maestro scaligero ha aggiunto: “Per tale titolo e anche ai nomi dei colleghi che cantano, ballano e lavorano non solo qui ma in tutti i teatri, sono qui per dirvi a quale punto siamo profondamente preoccupati per il futuro della cultura nel paese e in Italia”.

L’applauso di Napolitano – Il presidente della Repubblica,  Giorgio Napolitano, ha ascoltato con attenzione dal Palco Reale della Scala l’intervento di Daniel Barenboim. Il Capo dello Stato ha poi applaudito non appena il maestro scaligero ha finito il suo breve discorso, leggendo l’articolo 9  della Costituzione.

Guerriglia davanti alla Scala di Milanoultima modifica: 2010-12-07T23:23:18+01:00da
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