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La resa di Assange: arrestato

BLITZ DELLA polizia britannica. Il fondatore di Wikileaks dovrà ora comparire davanti al tribunale della città di Westminster

Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, è stato arrestato dalla polizia britannica dopo le accuse per stupro e molestie sessuali che avrebeb commesso in Svezia. Il 39enne australiano è stato prelevato da agenti di Scotland Yard alle 9,30 locali (le 10,30 in Italia). Lo ha riferito Sky News. Si sarebbe consegnato lui stesso alla polizia e ora dovrà comparire davanti al tribunale della città di Westminster, uno dei borghi di Londra, in giornata.

I legali di Julian Assange in precedenza avevano fatto sapere di stare negoziando con Scotland Yard. A dirlo uno di loro Mark Stephens, alla Bbc, dopo l’arrivo a Londra del mandato di cattura emesso dalla magistratura svedese contro il fondatore di Wikileaks. “Julian Assange non è accusato di nulla”, aveva detto Stephens “sono in corso negoziati per un incontro con la polizia in merito alle domande che vogliono porgli e alle risposte dovute”.

Terra bruciata intorno ad Assange – In questi giorni il cerchio si era stretto sempre di più attorno al fondatore di Wikileaks, dopo che le autorità sivzzere avevano chiuso il suo conto e MasterCard ha deciso di staccare la spina sui pagamenti all’organizzazione: mossa che punta prosciugare un’altra fonte di finanziamento al sito. “MasterCard si sta attivando perchè Wikileaks non possa più accettare i prodotti a marchio MasterCard”, ha detto un portavoce, secondo la CBS, spiegando che la decisione è destinata a limitare ulteriormente le fonti di reddito di Wikileaks. Anche PayPal ha limitato in maniera permanente l’account utilizzato dal gruppo. La risposta di Wikileaks è stata quella di sollecitare le richieste di finanziamento con l’appello: “manteneteci forti”.

Usa: “Verso l’incriminazione” – Da Washington, intanto, il ministro della Giustizia americano, Eric Holder, ha annunciato di aver autorizzato azioni “significative” per l’incriminazione dell’australiano, dopo il terremoto provocato per la pubbliaczione dei file segreti dell’amministrazione americana. “Le vite di donne e uomini che lavorano per il popolo americano sono state messe a rischio”, ha detto in una conferenza stampa. “Lo stesso popolo americano è stato messo a rischio da azioni io ritengo arroganti, distorte e assolutamente inutili. Facciamo tutto ciò che possiamo”. Alla domanda se si agirà nei confronti di Assange in base all’Espionage Act, Holder ha risposto: “Questo potrebbe giocare un ruolo, ma vi sono altri strumenti e misure”.
Di recente Assange aveva avvertito che, nel caso gli fosse accaduto qualcosa le parti restanti dei file in mano a Wikileaks e ad altre 100.000 persone saranno resi noti automaticamente.

L’appello per Assange – Intanto, uno degli intellettuali statunitensi di maggiore spicco, il linguista Noam Chomsky, ha firmato una lettera aperta di sostegno a Julian Assange,
diretta al premier australiano, Julia Gillard. Chomsky, docente di linguistica al MIT (Massachusetts Institute of Technology), molto critico con la politica estera statunitense, si è unito a un gruppo di decine di esponenti del mondo intellettuale australiano (scrittori, giornalisti e avvocati). I firmatari si dicono “gravemente preoccupati” per la sicurezza del 39enne australiano e chiedono al governo di affermare pubblicamente l’impegno a tutelare la libertà di comunicazione e i diritti fondamentali di Assange.

La resa di Assange: arrestatoultima modifica: 2010-12-07T12:13:00+01:00da
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