Il caso Si parla di «un treno di preferenze» arrivato dalla provincia. YouTube, un video sull’ex medico della Roma, candidato di punta della «corrente del sindaco»
ROMA – Un treno di voti, ma anche di assunzioni. Guidonia Montecelio è un paesone alle porte di Roma, cresciuto a dismisura negli ultimi anni: è il feudo di Adalberto Bertucci, ex ad di Atac.
Da lì è partito «il treno di voti» per Mario Brozzi, ex medico della Roma, candidato di punta della «corrente del sindaco» alle regionali del 2010. Anche Bertucci è un fedelissimo di Gianni Alemanno e il manager, proprio nella sua zona, ha pescato assunti per la municipalizzata dei trasporti: 59 persone in tutto, molte di queste sono politici locali del Pdl. Anche Bertucci junior fa politica: è consigliere comunale Pdl, sempre a Guidonia. Tutte coincidenze, per carità. Ma c’è questo video su YouTube dal titolo: «Marco Bertucci consegna i voti di Guidonia a Mario Brozzi». La scena si svolge a piazza del Popolo, la notte dell’elezione di Renata Polverini, il 29 marzo 2010. Brozzi, cappello da baseball in testa, viene abbracciato dal giovane Bertucci: «Mario, mi dispiace: so’ solo 1.700 voti!», gli dice. L’ex medico giallorosso scherza: «Sei ‘na delusione».
APPLAUSI E SORRISI – Tutti, intorno, applaudono e sorridono: «Grande Marco! Incredibile: un treno di voti è arrivato…». Già, proprio un treno, partito dalla stazione di Guidonia: 1.518 preferenze, per la precisione. Più altre migliaia dai paesi limitrofi. Brozzi risulterà il più votato a Roma e Provincia, con 22.417 schede. Già da tempo, però, nel Pdl circolavano veleni. A gennaio, due mesi prima delle regionali, Luigi Celori, potentissimo ex consigliere regionale Pdl, disse: «Le aziende del Comune devono servire a creare consensi alla coalizione e non preferenze per i singoli candidati». All’epoca sembrò un passaggio della guerra interna al Pdl. Oggi, alla luce di Parentopoli e della mole di assunzioni fatte in Atac nella seconda metà del 2009, quel video può far immaginare altro.
LA STORIA – La storia, in effetti, è un po’ più complessa: alle europee del giugno 2009, la componente di Alemanno andò malissimo, schiacciata dagli altri ex An. Così, in vista delle regionali, quella corrente puntò tutto su un candidato forte: Pietro Di Paolo, attuale assessore regionale, marito della deputata Barbara Saltamartini. Però accadde l’imprevedibile, la lista Pdl venne «cancellata» dalle elezioni e scattarono le «adozioni a distanza»: così ogni capocorrente dirottò i propri voti su un candidato della Lista Polverini. Gli alemanniani scelsero Brozzi. Al quale arrivarono i voti di Di Paolo, compresi quelli di Guidonia. Un treno di voti che con le assunzioni ha una cosa in comune: la stazione di provenienza, Guidonia Montecelio.
Alessandro Capponi, Ernesto Menicucci